Hakan Günday – Ancóra

Leggere libri coraggiosi è una scelta che richiede attenzione e pazienza.

Leggere libri coraggiosi che in più lavorano di forcipe sulla nostra idea di realtà e umanità è un atto di fiducia, una sfida. E una sfida rappresenta per noi lettori occidentali Ancóra dello scrittore turco Hakan Günday, che serve su un piatto d’argento, fatto di uno stile limpido e efficace, scorrevole e ironico, una storia ordinaria e insieme straordinaria. La storia ordinaria è quella di Gazâ, un bambino turco di Kandalı, orfano di madre e attorniato da pochi amici, con un padre abbastanza burbero e tra i primi della classe a scuola, indaffarato ad aiutare il padre, una volta tornato a casa.

La storia stra-ordinaria, nel senso di al di fuori dall’ordinario sistema delle cose, è quella del bambino turco Gazâ che però con i suoi coetanei non ha nulla a che spartire, che diventa un adulto cinico e brutale tra le pagine del romanzo che lo vedono protagonista. Il padre Ahad è un mercante di uomini, che trasporta nel cassone del suo camion migranti clandestini di ogni nazionalità verso le coste dell’Egeo. Da lì gli sventurati saltano su barconi dissestati a solcare in mare alla volta della splendente Europa, barattando un passato di macerie con un futuro pericolante.

In questo quadro, si inserisce Gazâ che riferisce in prima persona la sua storia: la gestione della cisterna dove risiedono i migranti appena arrivati a Kandalı, in attesa di essere caricati nel furgone; le violenze e le angherie; le richieste e le negazioni. In questo racconto il momento cruciale è costituito dall’incidente del furgone su cui Gazâ viaggia insieme al padre e a un gruppo di migranti afgani: si tratta di un discrimine che sconvolge completamente le carte sul tavolo. Da quel momento il giovane va incontro a peripezie e eventi, che ne storpiano la personalità, ne esasperano un possibile contatto sano con il mondo. Gazâ passa da scuole, istituti, ospedali, cliniche, per approdare a İzmir e a varie altre città del mondo: a trascinarlo sarà un solo movente torbido e incancellabile, la malattia mentale.

Ancóra non è un libro facile, ma piuttosto un vaso di Pandora che contiene al suo interno verità scomode e realtà ignobili. Ancóra è un grande riflettore: porta alla ribalta storie di uomini frustrati e donne sfruttate, illumina storie apparentemente lontane e stranianti, ma che bussano ogni giorno alle porte di casa nostra e al nostro mare, che sputa centinaia di morti. Morti per disperazione, solitudine e dolore, che nella cisterna di Gazâ urlano “daha”, “ancóra”: ancora pane, ancora acqua.

ISBN
9788871687391
SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie