Revenant, pellicola di Alejandro González Iñárritu con Leonardo DiCaprio, non è un’opera di fantasia, anche se poi nel film alcuni dettagli sono stati modificati.
La trama è tratta dalla storia vera di Hugh Glass, un cacciatore americano vissuto nell’Ottocento. Durante una spedizione nelle zone del Montana, Glass venne abbandonato dagli altri membri della spedizione ma, nonostante tutto, riuscì a sopravvivere, percorrendo a piedi, da solo e ferito, circa 400 km.
Questa storia venne raccontata nel 2002 in un libro da Michael Punke e, per chiunque fosse interessato, Einaudi ha pubblicato l’edizione italiana del volume, con la traduzione di Norman Gobetti.
Quello che sappiamo di Glass è che nacque alla fine del Settecento nelle zone di Philadelphia. Non ci sono molte notizie sulla sua vita prima di diventare esploratore: Glass raccontava di essere stato un marinaio, catturato da dei pirati francesi. A quanto pare, Glass riuscì a fuggire, raggiungendo a nuoto le coste della Louisiana, e da lì si addentrò, insieme ad un altro uomo, nell’entroterra. I due vennero catturati dagli indiani Pawnee: il compagno di viaggio di Glass venne ucciso, mentre quest’ultimo venne “adottato” dai nativi.
Non esistono prove che Glass si sposò con un’indiana e che da lei ebbe un figlio. Nel 1822, Glass, che al tempo era diventato un cacciatore ed esploratore professionista, venne assunto da una società che si occupava di cacciare animali da pelliccia. Dopo aver costruito un accampamento, la compagnia iniziò a compiere delle spedizioni. Nel giugno 1823, gli uomini vennero coinvolti in una battaglia, venendo attaccati dagli indiani Arikara. Dopo aver subito numerose perdite, la compagnia venne divisa in due gruppi, così da continuare il proprio compito su fronti diversi.
Un giorno, Glass si trovava a caccia, quando venne attaccato da un orso. L’attacco dell’animale lasciò su Glass numerose ferite e solo l’aiuto dei compagni di viaggio, che uccisero l’orso, evitò il peggio. Le condizioni di Glass, tuttavia, erano molto gravi: l’uomo era sopravvissuto all’attacco, ma doveva essere trasportato dagli altri membri della spedizione. Venne così abbandonato insieme a due compagni, che avrebbero dovuto attendere la morte dell’uomo e poi seppellirlo. Questi due uomini vennero pagati per il compito: si trattava di John Fitzgerald (nel film interpretato da Tom Hardy) e James Bridger (ma su questo ultimo nome gli storici non sono tutti d’accordo).
Fitzgerald convinse Bridger ad abbandonare Glass, sostenendo che l’esploratore sarebbe comunque morto entro breve. I due si allontanarono con alcuni oggetti appartenuti a Glass, il quale, invece, era vivo e perfettamente cosciente. Iniziò a spostarsi da solo, mangiando insetti e serpenti, e giurando vendetta contro i due che lo avevano lasciato. Glass venne attaccato più volte dagli indiani durante il suo cammino, ma non venne mai ucciso: riuscì a raggiungere il forte dove si trovava Bridger, che venne perdonato, in quanto Glass si convinse che solo Fitzgerald era responsabile dell’abbandono. Quando nel giugno 1824 Glass riuscì ad individuare Fitzgerald, quest’ultimo si era arruolato: a Glass vennero offerti 300 dollari come risarcimento per quanto gli era accaduto.
Glass morì nel 1833, ucciso dagli indiani Arikara.
"Revenant ": la vera storia dietro al film
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