I 6 migliori film sui viaggi nel tempo

Alzi la mano chi non ha mai sognato di possederne una. Di macchina del tempo, intendo: una quattroruote sfavillante come una Delorean, o un’astronave per sfrecciare alla velocità della luce e rimettere a posto le cose prima che precipitino.

La storia del cinema ci ha regalato molte meravigliose storie intrise di esplorazioni e paradossi spaziotemporali. Non necessariamente, a dire il vero, c’entra la scienza: in film come Midnight in Paris di Woody Allen o Peggy Sue si è sposata di Francis Ford Coppola si ritorna indietro grazie ad una qualche magia.

Poco importa. Che si tratti di rivivere all’infinito lo stesso giorno (Ricomincio da capo, cult con Bill Murray), rimediare ad una serie di sfortunate coincidenze che possono polverizzare l’universo (Ritorno al futuro) o salvare l’America da un 11 settembre atomico (Source code), il viaggio nel tempo è una delle poche invenzioni (letterarie: vedi Herbert G. Wells) in grado di tenere tutti incollati alla poltrona.

Ecco una piccola selezione di pellicole indimenticabili del genere, con tanto di trailer e clip (tranquilli, NIENTE SPOILER).

Christpher Nolan – Interstellar (2014)

D’accordo, non è il film migliore di Christopher Nolan. La trama è un groviera, e così (a detta degli esperti) la verosimiglianza scientifica. Però la storia di Cooper, alla ricerca di una via di salvezza nelle profondità dello spazio per un pianeta, la Terra, al collasso, è di quelle che non lasciano scampo ai sentimenti. Le scene ambientate nel wormhole sono impressionanti, così come la resa del tesseratto, l’ipercubo di 32 lati in cui si trova la chiave dell’enigma. Un film che rientra nel filone della fantascienza umanista, quella che, parlando del futuro, racconta molto di noi, della nostra fragile grandiosità.

Richard Kelly – Donnie Darko (2001)

“È strano, sembra il nome di un supereroe!”. E in effetti la pellicola di Richard Kelly specula un po’ su certi umori adolescenziali da fumetto, mescolandoli con un ritratto della provincia americana degno di un Robert Altman. Donnie è un adolescente complessato e paranoico (parte a pennello per lo sgomento Jake Gyllenhaal). Un giorno, un coniglio gigante gli salva la vita e gli predice la fine del mondo. Le cose si complicano ulteriormente con le bizzarre teorie sul viaggio nel tempo di Nonna Morte e l’avvento di una ragazza disperata di cui Donnie si innamora perdutamente…

Duncan Jones – Source code (2011)

Ancora Jake Gyllenhaal, stavolta capitano dell’Air Force alle prese con un dinamitardo che minaccia di far saltare in aria Chicago e mezzi USA con un ordigno atomico. Colter deve sbrogliare la matassa dall’interno del “source code”, un dispositivo sperimentale che gli permette di rivivere gli ultimi istanti di vita del passeggero di un treno saltato in aria. A dirigere questa variazione philipdickiana sul tema del viaggio nel tempo c’è Duncan Jones, figlio di uno che di fantascienza se ne intende: David Robert Jones (alias David Bowie). Il risultato è brillante e struggente, ed è arricchito da un bel colpo di scena finale.

James Cameron – Terminator (1984)

Nonostante i muscoli non siano più quelli di una volta, il 67enne Arnold Schwarzenegger non ha rinunciato quest’anno a vestire ancora una volta i panni del celebre Terminator in Genisys. Il primo capitolo della fortunata saga risale al 1984, ed è firmato da James Cameron. Terminator dà la caccia alla futura madre dell’uomo, un giorno, potrebbe incrinare la supremazia delle macchine sulla Terra. Nella migliore tradizione del genere, a togliere le castagne dal fuoco della Santa Maria di turno, Sarah Connor, sarà un bel paradosso temporale…

Terry Gilliam – L’esercito delle 12 scimmie (1995)

Grottesco, visionario, allucinato: il cinema di Terry Gilliam si presta alla perfezione a cimentarsi con il genere fantascientifico. L’esercito delle 12 scimmie ne è l’esempio perfetto. Bruce Willis, detenuto proveniente da un futuro di morte e devastazione, torna nel 1995 per impedire che un pazzo contagi tutto il mondo con un terribile virus, sterminando quasi del tutto l’umanità. Sulla sua strada, una bella dottoressa (Madeleine Stowe) e un pazzo figlio di papà con il pallino dell’animalismo (Brad Pitt). E’ lui il capo del temibile “esercito delle 12 scimmie”?

Robert Zemeckis – Ritorno al futuro (1985)

Non c’è partita: il più grande film mai realizzato sui viaggi nel tempo. Non è una questione tecnica, ma di cuore: poche pellicole hanno saputo far breccia nell’immaginario di più generazioni come quella di Robert Zemeckis. E che dire di Michael J. Fox? Perfetto nella parte del ragazzo qualunque catapultato per caso in una straordinaria avventura, a bordo della leggendaria Delorean. Ritorno al futuro mescola avventura, commedia, azione, romanticismo, teen-movie e sci-fi classica. Accumula scene cult su scene cult: indimenticabili quella del ballo scolastico, con Fox che suona Jonny B. Goode, e quella dell’orologio della torre, che anticipa il rocambolesco finale. Ritorno al futuro strappa brividi d’adrenalina e sorrisi, e soprattutto scatena un’irresistibile nostalgia per un’epoca in cui immaginare il futuro era un atto innocente e liberatorio.

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