Immediatamente dopo l’uscita nelle sale, Cinquanta sfumature di grigio aveva continuato a far parlare di sé più che per la qualità del film (mediocre nonostante gli incassi – più di 500 milioni di dollari), per il fatto che il sequel in programma, Cinquanta sfumature di nero, stava già incontrando le prime difficoltà nel venire realizzato.
In particolare, dopo l’abbandono del progetto di Sam Taylor-Johnson, che non dirigerà Cinquanta sfumature di nero, a creare ulteriori problemi erano stati i due protagonisti principali, Dakota Johnson e Jamie Dornan (precedentemente, a rompere un po’ le scatole ci aveva pensato l’autrice dei libri). Una coppia che sullo schermo ha funzionato poco: già prima dell’uscita del primo film, Dornan si era dimostrato piuttosto freddo circa la sua performance, affermando di voler una carriera articolata e non ancorata a un unico personaggio. Questo ha di certo influito nella sua interpretazione del miliardario Christian Grey, senza contare che il rapporto con la co-protagonista non è stato dei più idilliaci. Come se non bastasse, si è anche parlato di un suo possibile abbandono.
Inoltre, Johnson e Dornan (a questo punto, se sarà nei sequel) hanno chiesto più soldi per tornare nei rispettivi ruoli. I due hanno percepito un compenso di 250mila dollari a testa per il primo capitolo della trilogia, ma, a quanto pare, sarebbero piuttosto preoccupati del peso che pellicole come le tre Cinquanta sfumature, considerate di dubbia qualità artistica, potrebbero avere nelle loro carriere. Il fattore economico, quindi, risulterebbe essere una sorta di “risarcimento” per aver prestato i loro volti (e corpi) ai film.
Ora la situazione sembra essersi un po’ sbloccata sul versante “sceneggiatura”, principale motivo di contrasto tra Taylor-Johnson e E. L. James: infatti, pare proprio che a scrivere quella del sequel sarà Niall Leonard, ovvero il marito della scrittrice. Vedremo con che risultati. Qui intanto trovate la nostra recensione di Cinquanta sfumature di grigio.