“Profondo rosso” di Dario Argento compie quarant’anni

Il prossimo 7 marzo compirà 40 anni Profondo rosso di Dario Argento, una delle pellicole più belle, intense e importanti del regista romano, uscita appunto nel ’75. Bella, intensa e importante per due motivi: il primo per il film in sé, strepitoso e arricchito da una stupenda colonna sonora dei Goblin e di Giorgio Gaslini; il secondo, perché proprio Profondo rosso ha segnato simbolicamente il passaggio di Argento dal thriller (rappresentato da L’uccello dalle piume di cristalloIl gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio) all’horror di Suspiria, altro suo cultissimo del ’77. Per la verità, Profondo rosso si sarebbe dovuto intitolare La tigre dai denti a sciabola, ma il titolo definitivo è, in effetti, più conforme al contenuto dell’opera, anche perché nelle precedenti produzioni gli animali simboleggiavano sempre qualcosa di importante e funzionale alla trama, mentre in Profondo rosso è proprio il colore – insieme all’inquietante nenia che accompagna gli omicidi – a costituire il filo conduttore della storia.

Siamo a Roma a un congresso di parapsicologia. La sensitiva tedesca Helga Ulmann percepisce tra il pubblico la presenza malvagia di un assassino, che ha ucciso il passato e che è pronto a colpire di nuovo. Confrontandosi con un collega, il professor Giordani, alla fine del seminario, la Ulmann dichiara di conoscere l’identità del killer che, non visto, è ancora in sala e ascolta tutto. Helga Ulmann verrà assassinata quella sera stessa: aggredita con una mannaia da macellaio, la donna tenta di raggiungere la finestra del suo appartamento per chiedere aiuto, invano. Dalla strada, assiste impotente all’omicidio un pianista, Marc Daly, di ritorno dalle prove di un concerto. Daly raggiunge l’abitazione della Ulmann, ma è ormai troppo tardi: riesce solo a vedere dalla finestra una figura in impermeabile e cappello che si allontana. Quello della sensitiva sarà solo il primo di una serie di atroci delitti, i cui moventi hanno radici profonde e passate. Sarà proprio Marc, aiutato da un’arguta giornalista – interpretata da Daria Nicolodi, terza compagna di Argento dopo il matrimonio con Marisa Casale e un anno di convivenza con Marilù Tolo -, a scoprire la verità dietro i crimini.

Al Tff 2014, Argento ha confermato che Profondo rosso tornerà nelle sale nel 2015, nella versione restaurata dalla Cineteca nazionale, già proiettata proprio in occasione della kermesse torinese. Il regista collaborò con Bernardino Zapponi nella stesura della sceneggiatura, che egli aveva già iniziato a elaborare ai tempi di Quattro mosche di velluto grigio: un lavoro a quattro mani che fonde il meglio di due menti brillanti, il “realismo” di Zapponi e il “lato fantastico” di Argento (l’idea della medium, per esempio, è sua). Non è un’esagerazione dire che l’ispirazione artistica di Argento ha trovato in Profondo rosso il suo punto più alto: c’è una storia che funziona bene, ricca di colpi di scena, di pura tensione e paura; in particolare, Argento utilizza un interessante (e ormai famosissimo) espediente per svelare l’identità dell’omicida, ispirato a un romanzo di Agatha Christie, di cui non sveleremo il titolo perché proprio in esso è contenuta la soluzione dello stratagemma adottato nel film. Non lo sveleremo soprattutto perché chi non ha ancora visto la pellicola (ebbene sì, qualcuno c’è!) e deciderà di farlo prossimamente, si troverà di fronte a una bella – e spaventosa – sorpresa. Quindi, tenete a freno la vostra curiosità ed evitate di sbirciare in giro, almeno fino alla visione del film!

Ma attenzione! Perché i festeggiamenti non finiscono qua: anche i Goblin sono pronti a celebrare con un tour i quarant’anni di Profondo rosso. In programma uno spettacolo particolare, in cui il gruppo proporrà un’esecuzione live, on stage durante la proiezione del film, dei pezzi contenuti nella colonna sonora. Il tour è ancora in fase di definizione, ma sono già state rese note le prime date: il 20 febbraio a Cascina (PI) – Città del Teatro, il 21 a Londra – The Barbican, il 6 marzo a Ciampino (RM) – Orion, il 28 ad Empoli (FI) – Palazzo delle Esposizioni, e il 17 aprile a Bologna – Teatro Duse. Insomma, un bel po’ di novità da tenere d’occhio. Altro che Marsala, il colore del 2015 sarà il Rosso. Profondo.

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