Lo scrittore australiano Richard Flanagan ha vinto il Man Booker Prize for Fiction 2014, con il suo The narrow road to the Deep North (In Italia i suoi libri sono usciti per Frassinelli). Flanagan ha, così, battuto gli altri finalisti: Svegliamoci pure, ma a un’ora decente di Joshua Ferris (la nostra recensione), We are all completely beside ourselves di Karen Joy Fowler, J di Howard Jacobson, The lives of others di Neel Mukherjee e How to be both di Ali Smith.
L’edizione 2013 del premio fu vinta da Eleanor Catton, classe ’85, con I luminari (Fandango Libri). Il Booker Prize è un riconoscimento piuttosto prestigioso, che assicura fama e successo nelle vendite all’autore vincitore. Flanagan è nato in Tasmania, dove ancora vive con la moglie e i tre figli. Laureato in lettere, prima di dedicarsi alla scrittura ha fatto diversi mestieri, dall’imbianchino alla guida fluviale. Il romanzo con cui ha vinto il Booker Prize racconta la storia (ispirata all’esperienza di suo padre) del chirurgo Dorrigo Evans, detenuto in un campo di prigionia sulla linea ferrovia Thailandia-Birmania.
Vi ricordiamo che Flanagan ha lavorato anche per il cinema: nel 2008 ha collaborato alla sceneggiatura di Australia di Baz Luhrmann. Ha inoltre scritto e diretto nel ’98 The sound of one hand clapping, nominato per l’Orso d’oro al Festival di Berlino.