Una mostra celebra François Truffaut a 30 anni dalla morte

A distanza di trent’anni dalla morte, Parigi celebra il grande François Truffaut, regista-simbolo della Nouvelle Vague. Da ieri fino al 25 gennaio prossimo, la Cinémathèque Française ospiterà una mostra dedicata al cineasta, scomparso il 21 ottobre 1984, a soli 52 anni, per un tumore al cervello.

L’esposizione conterrà interviste, fotografie, libri, oggetti di scena, bozzetti, costumi e copioni annotati dallo stesso Truffaut, che forniscono uno spaccato inedito sull’autore, l’uomo e il teorico (fondamentale la sua collaborazione con Cahiers du cinéma o il libro-intervista ad Alfred Hitchcock). Tutto il materiale è organizzato per aree tematiche; allo stesso modo la filmografia, composta da 22 titoli, da I quattrocento colpi (lo straordinario esordio del 1959) a Finalmente domenica! (1983), passando per Jules e Jim (1961), Fahrenheit 451 (1966), La mia droga si chiama Julie (1969), Effetto notte (1973), Adele H. – Una storia d’amore (1975) e La camera verde (1978).

“Voglio che i miei film diano l’impressione di essere stati girati con la febbre a 40”, diceva Truffaut. Ecco una scena tratta da Jules e Jim:

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