Deborah Curtis: «Offesa per "Love will tear us apart"»

Nell’introduzione al libro So this is permanence: Ian Curtis, Joy Division lyrics and notebooks, Deborah Curtis racconta di essersi sentita arrabbiata e umiliata nell’apprendere che Love will tear us apart, uno dei classici dei Joy Division, era stata scritta dal marito, Ian Curtis, pensando a lei.

La moglie del vocalist ricostruisce come la vita del vocalist era cambiata dopo che gli era stata diagnosticata l’epilessia. «A casa divenne risentito, come se affrontare il tema della sua malattia apertamente rendesse questa più reale», scrive la Curtis. Ovviamente, tutto questo influenzò anche il suo modo di stare sul palco e soprattutto la sua scrittura. E qui veniamo al punto. «Come mi sentii quando Rob Gretton [lo storico manager dei Joy Division] mi disse che Love will tear us apart parla di me? Arrabbiata, umiliata».

Il brano fu pubblicato nel 1980 come singolo e fu il massimo successo commerciale della band, raggiungendo la 13esima posizione in classifica. Nel testo sono piuttosto chiari i problemi che Curtis stava affrontando con la moglie all’epoca: il cantante, da un anno circa, aveva anche una relazione extraconiugale con la giornalista e promoter Annik Honoré, scomparsa di recente.

Nell’introduzione a So this is permanence, Deborah Curtis racconta anche un episodio buffo, la prima volta che incontrò Ian Curtis, che indossava «un trucco per gli occhi, jeans stretti e una buffa giacca con una pelliccia». Curato da Jon Savage e Deborah Curtis, il volume, che raccoglie i testi e gli appunti inediti del frontman inglese, arriverà nelle librerie il 16 ottobre. L’introduzione della Curtis, invece, è stata pubblicata integralmente oggi sull’ultimo numero del NME.

So this is permanence non è l’unico libro in circolazione sui Joy Division: di recente, il chitarrista della band inglese (poi frontman dei New Order), Bernard Sumner, ha pubblicato l’autobiografia Chapter and verse, che è stata però fortemente criticata da un altro pilastro delle due band, il bassista Peter Hook.

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