Nickelback, il crowdfunding per non farli suonare a Londra

Se i Foo Fighters hanno dimostrato che il crowdfunding può servire per finanziare dei concerti, i Nickelback potrebbero essere i primi a dimostrare (involontariamente) che una raccolta fondi può anche essere utile nel caso opposto, ovvero ad impedire ad una band di suonare.

Un cittadino di Londra, Craig Mandall, si è fatto ispirare da quanto fatto dai fan di Dave Grohl a Richmond, Virginia, qualche settimana fa, per “prevenire” un concerto dei Nickelback nella sua città. Il meccanismo è semplice, e lo illustra il London Evening Standard: per impedire alla formazione americana di esibirsi a Londra, Mandall si propone di raccogliere 1000 dollari e, per ogni donatore, di invitare una mail alla band di Chad Kroeger. Più uno dona e più il messaggio sarà esplicito nel rifiuto di vedere la band in concerto.

Non è chiaro, però, perché questo dovrebbe scoraggiare i Nickelback. La campagna (che ha il titolo di Don’t let the Nickel Back) sembra avere più un valore simbolico, soprattutto considerando che i 1000 dollari (eventualmente) raccolti nei prossimi trenta giorni, saranno devoluti in beneficienza. O, scherza Mandall sulla pagina del progetto, per “la terapia di quelli che sono sotto l’influenza della band”.

Proprio in questi giorni, i Nickelback hanno annunciato la pubblicazione di un nuovo album, No fixed address, previsto per l’autunno. Il disco (il primo da Here and now, 2011) è anticipato dal singolo What are you waiting for.

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