"Il capitale umano", Virzì: «Che responsabilità gli Oscar»

Paolo Virzì ha presentato ieri sera a Londra il suo ultimo lavoro, Il capitale umano, candidato italiano agli Oscar come miglior film straniero. L’occasione è il Raindance Film Festival, una rassegna che questa settimana si svolge a Piccadilly Circus, Londra, con pellicole indipendenti da tutto il mondo. Il regista, ovviamente, non ha mancato di commentare la prossima sfida che lo attende.

«È una grande responsabilità quella di rappresentare il nostro paese in un momento così complicato e vivo del nostro cinema», ha dichiarato il regista toscano, che ha ricevuto la notizia della candidatura nel giorno dei funerali della mamma, Franca Antongiovanni. «Presentiamo Il capitale umano qui a Londra – ha spiegato Virzì a Ilfattoquotidiano.it – anche perché siamo molto curiosi di capire quale effetto possa produrre su un pubblico anglosassone. Già in America il film ci ha fatto capire che si tratta di un thriller e noir che allo stesso tempo diverte lo spettatore. Chi lo sa, vedremo, anche se non c’è una comune ricetta per la riuscita di un film italiano all’estero».

Impossibile non fare un parallelo tra la pellicola di Virzì e La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che ha conquistato l’ultimo Oscar. «Entrambi offrono uno sguardo molto critico sul nostro Paese. Sorrentino è un mio caro amico, lo ammiro tanto, ma facciamo un cinema diverso, abbiamo una diversa visione, la sua più visionaria, la mia più narrativa e realistica. Eppure siamo fratelli, abbiamo molte più cose in comune che non differenze», ha spiegato il regista.

Il capitale umano segue la vicenda di due famiglie della Brianza, con l’immobiliarista Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio) che sogna di fare il salto nel mondo della finanza, e il finanziere Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni) che gli consiglia un investimento che rischia di distruggere la sua vita e quella di sua figlia Serena (Matilde Gioli). Nel cast anche Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, nei panni delle mogli di Ossola e Bernaschi.

Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti (sette David di Donatello, sette Nastri d’argento, il Globo d’oro per il miglior film e al Tribeca Film Festival, migliore attrice a Valeria Bruni Tedeschi), ma per l’Oscar la concorrenza sarà molto agguerrita: per entrare nella cinquina finale dei candidati, selezionati dall’Academy, Il capitale umano dovrà vedersela con il belga Due giorni, una notte di Luc e Jean-Pierre Dardenne, il francese Saint Laurent di Bertrand Bonello, l’israeliano Gett: the trial of Vivian Amsalem di Ronit e Shlomi Elkabetz, il polacco Ida di Pawel Pawlikowski, lo svedese Turist di Ruben Oestlund (premio della Giuria in Un Certain Regard al Festival di Cannes 2014) e infine il turco Il regno d’inverno – Winter sleep di Nuri Bilge Ceylan (Palma d’Oro a Cannes 2014).

Virzì però non sembra volersi arrendere prima del tempo: «Questa gara mi mette ansia perché mi carica di responsabilità, perché il nostro cinema è pieno di problemi, da quelli finanziari a quelli delle strutture, con le sale che chiudono. Ma il cinema italiano è miracolosamente vivo e ogni anno si registra una manciata di pellicole veramente valide».

Il trailer de Il capitale umano:

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