Lisa Gardner non sbaglia un colpo, ed esattamente un anno dopo A chi vuoi bene ci propone un altro thriller che si presenta come una vera e propria sfida al lettore, l’ennesima storia in cui si perdono le certezze costruite, prima di iniziare a leggere e durante la lettura. Lo stile non sembra cambiare, scelta azzeccata se si pensa al successo dei suoi romanzi, che hanno permesso alla Gardner di scalare le classifiche americane e di farle vincere premi prestigiosi. Il copione, quindi, si ripete: qualcuno è in difficoltà (anche questa volta una famiglia) e nasconde segreti profondi; ci sono i cattivi, che poi così cattivi non sono; e poi ci sono i buoni, gente semplice e normale che viene catapultata nel turbine degli eventi.
In Toccata e fuga è la famiglia Denbe ad avere bisogno di aiuto. Justin, sua moglie Libby e la figlia Ashlyn sono stati rapiti in casa da qualcuno molto vicino a loro, qualcuno che conosceva i codici per disattivare l’antifurto e che non fa pervenire richieste di riscatto. Justin è proprietario di una grande azienda nel settore immobiliare, è un uomo forte, sensuale, generoso e ricco, e Libby, anni prima, se ne è innamorata perdutamente, fino a credere, dopo la nascita di Ashlyn, che quella felicità non sarebbe mai svanita. Scoprire, quindici anni dopo, che Justin la tradisce con una ventenne fa crollare il bel castello di sabbia, scoprendo voragini e vertigini e spaccando la famiglia. Ora, costretti ad un’intimità forzata, i Denbe devono affrontare i loro scheletri nell’armadio, i dolori che hanno l’odore dell’arancio e la forma di una pasticca. Al caso indaga Tessa Leoni, la donna forte e coraggiosa che due anni prima ha perso suo marito e ha ritrovato a fatica sua figlia, e che ora si trova a fare i conti col suo passato. Accanto a lei, Wyatt Foster, calmo, riflessivo, osservatore e sorridente; l’uomo giusto per Tessa, forse.
La scrittura della Gardner è un tamburo che sbatte forte sulla fragilità umana, un’oscillare violento tra il bene e il male, una rabbiosa folata di vento che scopre ogni velo e porta fuori ciò che non si può dire, ma che vive insieme a noi giorno dopo giorno. Della normalità dei suoi personaggi l’autrice si fa forza, svelandoci pian piano l’altra faccia della medaglia, facendoci meravigliare anche delle cose più ovvie, facendoci credere e poi ricredere. Di splendidamente normale, nelle storie della Gardner, c’è il dolore, e la scoperta che questo elemento fa parte della vita, tanto quanto la speranza. Dolore e speranza hanno un loro sapore. Il punto è scoprire qual è il tuo.
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