Uno dei dischi più attesi della stagione è sicuramente SYRO, il nuovo album di Aphex Twin, che segna un ritorno sulle scene per il musicista inglese dopo ben 13 anni. Il disco è disponibile nei negozi da poche ore per la Warp Records, ma è anche in streaming su Bleep: date un ascolto a questo link.
In queste settimane, in una serie di interviste, Richard D. James ha fornito alcuni particolari sulla lavorazione di SYRO. Per esempio a The Fader, il musicista ha rivelato che i brani più vecchi dell’album risalgono a sei-sette anni fa. «Avevo accumulato così tanta roba che avevo bisogno di tirare una linea. Pubblicare qualcosa è come chiudere un capitolo, ti permette di ripartire», ha spiegato. In una chiacchierata con Rolling Stone, James ha spiegato di aver registrato dal maggior parte del disco vicino Glasgow, adoperando ben «cinque studi e mezzo» di sua proprietà per «suoni differenti e differenti risultati». «Avevo dei robot elettromeccanici in una stanza, un organo a canne MIDI in un’altra e un setup di laptop in un’altra ancora. In una stanza avevo ammucchiato dei dischi – ha raccontato il musicista -. Quella che usavo di più è una stanza molto grande con un soffito alto. Dentro ci sono queste torri, come un supercomputer degli anni Settanta. Potevo entrare nel mio supercomputer Cray di giorno e le persone neppure accorgersi che fossi nella stanza».
La lista completa delle attrezzature adoperate da Aphex Twin per incidere SYRO la trovate qui. Sotto, invece, il primo singolo tratto da SYRO, mini pops 67 (source field mix):
La tracklist dell’album:
1. minipops 67 (source field mix) (aka the manchester track)
2. XMAS_EveT10 (thanaton3 mix)
3. produk 29
4. 4 bit 9d api+e+6
5. 180db_
6. CIRCLONT6A (syrobonkus mix)
7. fz pseudotimestrech+e+3
8. CIRCLONT14 (shrymoming mix)
9. syro u473t8+e (piezoluminescence mix)
10. PAPAT4 (pineal mix)
11. s950tx16wasr10 (earth portal mix)
12. aisatsana