In una bella intervista a Daily Beast, David Lynch ha fornito alcune indicazioni interessanti sui sui gusti televisivi e musicali. Per esempio, lo sapevate che il regista di Twin Peaks, una delle serie tv più importanti degli ultimi 20 anni, è un fan di True detective?
Dello show creato da Nic Pizzolatto, con protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson, Lynch dice: «Mi è piaciuto. Fondamentalmente mi sono piaciuti i due personaggi, il che è stata la parte migliore secondo me». Lynch (che in passato ha dichiarato che «le serie tv sono i nuovi film d’autore») ha rivelato di essere anche un grande fan di Mad men e Breaking bad. A proposito di quest’ultima serie, l’intervistatore, Marlow Stern, ha domandato a Lynch se fosse rimasto soddisfatto del finale: risposta positiva. «Ho pensato fosse buono! Era una grande serie. Davvero una grande serie».
Il discorso è poi caduto inevitabilmente su Twin Peaks, andata in onda negli USA sulla ABC dal 1990 al 1991. Lynch ha ribadito che il suo impegno con il racconto del delitto di Laura Palmer nell’inquietante provincia americana è stato «al 100%» per la prima stagione; con seconda, la più deludente, «ho avuto davvero poco a che fare». Il problema, dice il regista, è che i produttori lo costrinsero a rivelare troppo presto l’identità dell’assassino. «Avevano questa piccola oca che faceva delle uova d’oro, e ci dissero di tagliarle la testa. Ma il mondo di Twin Peaks è un grande mondo, e nasconde molte possibilità». Crede ci sia ancora da rivelare di quel mondo, chiede il giornalista, alludendo alla possibilità (di cui si era parlato qualche tempo fa) di una terza stagione. Lynch, senza scomporsi: «Ci sono sempre cose in più da svelare in ogni mondo».
Nel corso della chiacchierata si parla anche del recente Ice Bucket Challenge al caffè di Lynch (era stato sfidato da due suoi attori-feticcio, Laura Dern e Justin Theroux) e di musica. Lynch, che ha pubblicato l’anno scorso il suo secondo disco, The big dream, spiega di essere un fan di Kanye West. «Blood on the leaves è una delle mie canzoni preferite. È grandiosa», spiega. E poi rivela: «Abbiamo quasi lavorato assieme, ma non mi è mai venuta l’idea giusta. Dovevo realizzato il video per il brano, ma la cosa non si è concretizzata». «Kanye venne a casa un giorno. È un bravo ragazzo e un grande musicista. Amavo la canzone ed è questo che ci ha fatto incontrare, ma non sono riuscito a farmi venire in mente un’idea che ci eccitasse».
A settembre arriverà nei cinema USA il film-concerto dei Duran Duran diretto dal regista, Unstaged, che in Italia abbiamo potuto vedere a luglio. Tuttavia, al momento, l’interesse maggiore di Lynch sembra essere la pittura. Insomma, non sarebbero vere le dichiarazioni recenti di Laura Dern secondo cui starebbe lavorando con il regista a un nuovo progetto. «Laura ama parlare e lavorare, perciò non potete fidarvi di quello che dice!», se la ride. Lynch non fa un film da otto anni, dai tempi di INLAND EMPIRE. Di recente è anche emerso un particolare sul suo passato: gli era stato proposto da George Lucas di dirigere Il ritorno dello Jedi. Il regista, però, rifiutò: «Me lo offrì, ma non era nelle mie corde. Gli dissi: “È una cosa adatta a te, George. Dovresti dirigerla tu». Ecco come, secondo un fan, sarebbe probabilmente diventato il film se a dirigerlo fosse stato l’autore di Mullholland drive e Strade perdute: