Lukas Moodysson – We are the best!

Direttamente dalla Svezia, passando per la sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2013, arriva nelle nostre sale, l’ultimo film di Lukas Moodysson, che in molti ricorderanno per Fucking Amal, bellissimo esordio datato 1998. E di nuovo il regista scandinavo si ritrova alle prese con una storia adolescenziale tutta al femminile, questa volta però filtrata attraverso una lente più leggera e spensierata rispetto al crudo realismo della pellicola precedente.

Tratto da una graphic novel intitolata Aldrig Godnatt e realizzata dalla moglie del regista Coco Moodysson nel 2008, il film del 45enne regista svedese ci catapulta in una fredda Stoccolma del 1982, città nella quale vivono Bobo e Klara, due ragazzine ribelli e anticonformiste in perenne lotta con i propri genitori e le convenzioni scolastiche. Da sempre appassionate della cultura punk, che proprio in quel periodo sta lasciando il passo alla odiatissima disco music, decidono un bel giorno di mettere su una girl band punk rock. Il duo di ragazzine, al quale poi si aggiungerà Hedvig, una loro coetanea, dovrà fare i conti non solo con le prime cotte ma anche con i pregiudizi e le prepotenze degli adulti e dei compagni di scuola, ai quali risponderanno con la carica eversiva della loro musica.

We are the best!

Moodysson punta tutto sull’energia e sulla vitalità delle tre protagoniste. E si può dire che da questo punto di vista non sbaglia. Perchè le tre ragazzine sono una vera forza della natura che miracolosamente la sua macchina da presa riesce in ogni momento a catturare benissimo. Il film infatti è girato impeccabilmente dal regista di Malmo con uno stile diretto, senza fronzoli, quasi documentaristico. Il problema semmai è che We are the best!, sebbene cerchi di intavolare un discorso più ampio sulle “mancanze” genitoriali e le disattenzioni dell’istruzione scolastica, rimane pur sempre un film con adolescenti, per adolescenti, che usa il linguaggio proprio di quell’età e che si rivolge quindi ad un pubblico quasi esclusivamente coetaneo delle tre protagoniste. Non che questo costituisca necessariamente un difetto, ma uno spettatore più esigente troverà difficile empatizzare con un film girato ad altezza bambino, dove ogni elemento esterno è soltanto abbozzato e inutile ai fini della storia (come ad esempio l’ambientazione “eighties”).

Quelli raccontati dal regista in fondo, sono i soliti temi adolescenziali (le prime lotte, la prima sbronza, il primo amore ecc.) già visti e già esplorati un milione di volte. We are the best! è quindi un film trascinante e spontaneo ma che corre il rischio di risultare leggermente scontato e talvolta superficiale. Bellissime invece la naturalezza e la genuinità delle tre giovani attrici non professioniste. Loro sì che sono davvero le migliori.

SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie