Joe Russo, Anthony Russo – Captain America: the Winter Soldier

Steve Rogers, alias Captain America, è l’eroe tutto d’un pezzo dell’universo Marvel, il supersoldato integerrimo che incarna i valori più profondi dell’America (o, per meglio dire, quelli che l’America vuol propagandare di sé). In pratica, è potenzialmente il personaggio più noioso della celebre casa di fumetti americana, anche perché non ha poi chissà che abilità speciale – a parte il suo indistruttibile scudo. Nonostante tutto, però, il primo film a lui dedicato, Il primo vendicatore (2011), era gradevole, anche grazie ad una non consueta ambientazione negli anni ’40, durante la Seconda guerra mondiale (è lì che nacque il Capitano).

Ora, Steve Rogers (che ha ancora il volto di Chris Evans, nel frattempo ottimo protagonista di Snowpiercer) torna in Captain America: the Winter Soldier, in cui si misura con la complessità del mondo moderno. Il film, diretto da Anthony e Joe Russo (Welcome to Collinwood e Tu, io e Dupree), pone il Cap al centro di una complessa trama che sa di spy-story anni ’70, una vicenda di doppi giochi e tradimenti, in cui in pericolo c’è ovviamente il mondo intero. Il buon Steve, nel tentativo di fermare il pericolosissimo sicario Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) e di smascherare un complotto interno allo SHIELD (l’agenzia segreta per cui lavora), avrà dalla sua le vecchie conoscenze Vedova Nera (Scarlett Johansson), Nick Fury (Samuel L. Jackson) e Falcon (Anthony Mackie). Dall’altra parte della barricata, potenzialmente potrebbe esserci chiunque, dal momento che l’organizzazione criminale HYDRA si è infiltrata ai massimi livelli dello SHIELD.

Un bel puzzle, insomma. Fortunatamente, la sceneggiatura di Stephen McFeely e Christopher Markus (già autori del copione di Il primo vendicatore e Thor: the dark world) è abile nel tratteggiare una trama complessa (anche se non proprio sorprendente) e a dosare i momenti action tipici dei blockbuster Marvel, che non possono mancare. Il risultato è un film cupo, rischiarato da qualche bagliore di ironia, ma decisamente adulto, lontano dal clima più leggero e “fumettistico” di The avenger. The Winter Soldier è una pellicola che aggiorna la solita paranoia dei film di spionaggio alla luce dei vari casi Assange e Snowden, ad un’epoca cioè in cui la superiorità morale dei buoni è incrinata, compromessa, su scala globale, e il confine con i cattivi è decisamente più risicato.

 

Ben confezionato, sapiente nell’equilibrio dei toni, ben recitato, Captain America: the Winter Soldier è uno dei migliori film Marvel visti finora, ottimo corollario di quella che è la “fase 2” della casa di fumetti americana. Nel 2016 ci aspetta il terzo capitolo: per saperne di più, non vi alzate dopo i titoli di coda…

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