È uno dei titoli più attesi della stagione cinematografica, Noah di Darren Aronofsky. Nel film, nelle sale italiane dal 10 aprile, Russel Crowe interpreta il profeta biblico Noè a cui il Signore, secondo l’Antico Testamento, ordinò di costruire la celebre Arca per fuggire da un’imminente diluvio universale.
Nella prima clip diffusa dal film si parla esattamente di questo: Noé illustra alla famiglia, composta dalla figlia adottiva (Emma Watson), dalla moglie Naameh (Jennifer Connelly) e dai figli (Logan Lerman e Douglas Booth) il piano per sfuggire all’ira di Dio:
Completano il cast di Noah Ray Winstone (il nemico di Noè Tubal-Cain), Anthony Hopkins (Matusalemme), Kevin Durand, Marton Csokas, Dakota Goyo, Jóhannes Haukur Jóhannesson e Arnar Dan, questi ultimi nelle vesti di Caino e Abele.
Intanto, Noah, non ancora nelle sale, ha già suscitato polemiche e censure. Le prime vengono dagli USA, in cui il film uscirà il 28 marzo e dove le accuse più frequenti ad Aronofsky sono quelle di non aver rispettato alla lettera le Sacre Scritture; le seconde, arrivano dai paesi arabi. Una portavoce della produzione del film ha rivelato che «gli addetti alla censura del Qatar, del Bahrain e degli Emirati Arabi Uniti hanno confermato ufficialmente che il film non sarà diffuso nei loro Paesi. Nel comunicato ufficiale che ci hanno inviato si precisa che, secondo loro, il film contrasta gli insegnamenti dell’Islam», che vieta di dare raffigurare i profeti o le immagini sacre. La stessa sorte potrebbe toccare a Noah in Egitto, Kuwait e Giordania.