C’è chi della mamma di Harry Potter non ne può più. È il caso della giallista inglese Lynn Shepherd, la quale ha lanciato a J.K. Rowling un attacco pubblico sull’Huffington Post.
In realtà, a seccare tanto la Shepherd non è tanto la saga di Harry Potter (di cui ha ammesso di non avere mai letto nemmeno una riga), quanto piuttosto la nuova inversione di tendenza della Rowling, che l’ha spinta a cimentarsi nel genere poliziesco, firmandosi con lo pseudonimo Robert Galbraith. Così facendo, denuncia la Shepherd, la Rowling sta esercitando un vero e proprio monopolio del mercato editoriale, togliendo spazio ad altri autori. La prova di ciò è che prima di sapere che dietro a Galbraith ci fosse la Rowling, del suo Il richiamo del cuculo non erano state vendute nemmeno 2000 copie: dopo che l’identità era stata svelata, invece, il libro era balzato ai primi posti delle classifiche di vendita.
Tuttavia, l’attacco della Shepherd è stato mal vissuto dai numerosi “potteriani”, i quali hanno letteralmente coperto d’insulti la malcapitata autrice. Non solo: anche molti colleghi scrittori si sono schierati al fianco della Rowling, tra cui Anne Rice, famosa autrice di libri su streghe e vampiri, il più noto dei quali è senza dubbio Intervista con il vampiro (soprattutto per il film che ne è stato tratto nel ’94 da Neil Jordan).
La Rice avrebbe detto: «È spaventoso, non ho mai visto rivolgere nulla di tanto malevolo a un attore, un pittore, un ballerino classico, una cantante d’opera, un regista. No, è il genere di critica mediocre e rancorosa che, per chissà quale motivo, viene riservata al nostro mondo di scrittori. E il fatto che tutto ciò sia stato scritto da qualcuno che è scrittore a sua volta rende la cosa doppiamente spregevole e scioccante».
Dalla Rowling non sono ancora giunti commenti pubblici in merito. Vi ricordiamo che a giugno uscirà il suo secondo romanzo come Robert Galbraith, ovvero Il baco da seta: eccovi il link alla nostra notizia a riguardo.