Qualche mese fa la procura di Torino aveva aperto un fascicolo contro Erri De Luca, accusato di aver istigato al sabotaggio della Tav in Val di Susa. Lo scrittore è stato incriminato per delle affermazioni pronunciate nei mesi scorsi, ma De Luca replica che per lui il reato d’opinione è un onore.
De Luca, un passato in Lotta Continua, aveva espressamente detto che la Tav andava sabotata e che, in caso, un paio di cesoie sarebbero state utili per tagliare le reti. Le minacce non sono piaciute alla Ltf, la società incaricata di realizzare la tratta Torino-Lione, soprattutto perché questo è un momento piuttosto difficile e i movimenti no Tav abbastanza sul piede di guerra: lo scorso 30 agosto è stato incendiato il capannone di un’impresa che collaborava al progetto e il titolare si era detto pronto ad abbandonare i lavori, proprio per il clima negativo e gli atti intimidatori.
Sui siti del movimento si era ipotizzato fosse stato un incendio volto ad intascare un’assicurazione, ma il proprietario dell’impresa ha negato con forza e denunciato i no-Tav, i quali, tramite un comunicato anonimo, hanno invitato ad assumersi le proprie responsabilità: «Anziché rischiare di sminuire il gesto di qualche coraggioso notav difendiamo pubblicamente dalla repressione i nostri compagni di lotta nell’unico modo dignitoso possibile. Rivendicando qualunque gesto compiuto contro l’avanzare del mostro Tav come patrimonio di tutti noi».
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Ma mentre qualche tempo fa ancora non sussistevano ipotesi di reato né indagati, oggi De Luca dovrà rispondere delle sue dichiarazioni e non solo: è stato proprio lui, infatti, a rivelare di aver partecipato attivamente ad alcune forme di sabotaggio contro la Tav. Vi terremo aggiornati.