Guided by Voices – Motivational jumpsuit

Quando sei “guidato dalle voci”, hai una missione da adempiere, e non ci sono regole di mercato che possano stopparti. Perché, è evidente, pubblicare cinque dischi in due anni (e ce n’è un altro in arrivo) come hanno fatto i Guided By Voices, è una scelta commercialmente suicida, alla quale cedi solo se, in qualche modo, davvero sei posseduto. Il demone di Robert Pollard si chiama prolificità, quella cosa che, quando colpisce i musicisti, li porta a pubblicare tutto ciò che hanno nei cassetti, anche i miagolii del proprio gatto incisi su nastro.

(Guided by Voices)

Motivational jumpsuit è un disco orgoglioso di essere “nicchia”. Con le sue venti canzoni stipate in soli trentotto minuti, l’album è una dichiarazione d’intenti sin dalla prima traccia, Littlest league possibile, che attraverso la metafora sportiva (il “più piccolo campionato possibile”) racconta la gioia di essere “cult”. Lo fa con un rock sporco, esuberante, e ovviamente conciso (un minuto e 18 secondi), che rappresenta il tipico marchio di fabbrica della band.

Pollard, insomma, non è uno che soffra del “blocco dello scrittore” e che per questo rischi di impazzire (Writer’s bloc). La sua musica gioca tutta sull’amore per il frammento e il tono surreale, ma ha un ventaglio di ispirazioni ampie, che stendono un ponte tra USA e Inghilterra (Until next time ha delle inflessioni un po’ alla Ziggy Stardust). Record level love è retta da un beat ipnotico e da efficaci tocchi di organo, mentre Jupiter spin si affida ad un fascino glam un po’ à la Marc Bolan e al lavoro del wah wah.

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Come i suoi predecessori, Motivational jumpsuit oscilla tra esaltazione e tedio, tra tempesta elettrica, intimismo acustico, naïveté e paranoia. Bullettin borders, ad esempio, fa pensare ai R.E.M. più claustrofobici, mentre Go without packing, forgiata nel folk di Syd Barrett, odora di follia, con la chitarra strimpellata con (apparente) noncuranza, le armonie vocali sinistre, il piglio inquieto. Shine, probabilmente la migliore del lotto (l’ha scritta il chitarrista Tobin Sprout), è una placida ballata psichedelica, percorsa da un bell’assolo di chitarra “manipolato”.

È la canzone più canzone, nel senso che si distende per tre minuti circa, senza la fretta di risolversi in un teatrino, come le altre. Mentre la si ascolta, spinge a chiedersi come sarebbe un disco dei Guided By Voices tutto così, con pezzi dal respiro regolare. Subito, però, arriva la riposta: non sarebbero più i Guided By Voices, che sono gli imperfetti e gli incontinenti per definizione dell’indie rock. E quando sono in buona forma, come in Motivational jumpsuit, riescono ancora a farsi ascoltare, malgrado la sensazione che il 70% del materiale sia, per così dire, comunque non necessario.

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