Sanremo, Rufus Wainwright: «Gay Messiah non è blasfema»

Le polemiche sulla presenza di Rufus Wainwright al Festival di Sanremo (prevista per domani sera), scatenate in questi giorni dai cattolici più conservatori, hanno stupito la sua casa discografica, la Decca, che, tramite un comunicato stampa fa alcune precisazioni.

Primo. «Rufus ama ed ammira l’Italia, il suo popolo e la cultura italiana. È stato sempre un artista che ha parlato apertamente della sua sessualità sin dall’inizio della sua carriera e che esplora con le sue canzoni il regno dei margini e la fragilità della condizione umana», si legge in un comunicato stampa ufficiale. La sua canzone Gay Messiah, oggetto in questi giorni delle polemiche, «non intendeva essere blasfema dal momento che non è il ritratto di Gesù né di nessuna altra figura religiosa della chiesa cattolica ma una metafora di un mondo dove le persone gay hanno gli stessi diritti degli eterosessuali. Una cosa che – puntualizza la nota -, a giudicare dalle reazioni, in Italia è ancora molto lontana».

«È triste che molti membri della chiesa cattolica sembrano camminare molto indietro in confronto al loro leader Papa Francesco e in confronto al suo rispetto ed accettazione di donne, persone gay ed altre minoranze», si legge ancora nel comunicato. Del resto, Gay Messiah, vero e proprio inno della comunità gay, è stata eseguita da Wainwright anche all’Human Right Campaign Ball di Washington dopo il primo insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca.

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I discografici fanno anche qualche precisazione sulla vita famigliare del cantante, anche questa oggetto di polemiche ed illazioni. «Rufus conduce una vita familiare molto felice e stabile essendo sposato con il suo partner (con cui è legato da nove anni), da due anni, da quando cioè lo stato di New York ha introdotto il Marriage Equality, una battaglia che lui ha sostenuto e continuerà a sostenere». Wainwright ha una figlia con Lorca Cohen, figlia a sua volta del grande Leonard Cohen: contrariamente alle accuse di questi giorni, «Lorca non è stata una madre surrogata, i due hanno deciso di avere un figlio insieme. Viva Catherine Wainwright Cohen cresce soprattutto con la madre e Rufus trascorre il maggior tempo possibile con lei, per adempiere al suo ruolo di padre. Ogni altra versione di questa storia che sia riportata pubblicamente è profondamente inquietante e non vera».

Wainwright, definito da Elton John «il più grande cantautore del pianeta», è «orgoglioso e grato di essere stato invitato a Sanremo per interpretare due canzoni», Across the universe dei Beatles e Cigarettes and chocolate milk, e «non vede l’ora di farlo», assicura il suo staff. Entrambi i pezzi sono contenuti in Vibrate: the best of Rufus Wainwright, in uscita il 28 febbraio (Across the universe fa parte dell’edizione deluxe della compilation). Il disco è già disponibile su Amazon:

Quella di Sanremo è solo la prima tappa italiana del tour di Wainwright: il musicista canadese suonerà il 4 aprile al Teatro Grande di Brescia e l’8 aprile al Teatro Duse di Bologna. Potete acquistare i biglietti su TicketOne.

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