Demi Lovato: «La droga non è affascinante, ma una malattia»

Basta rendere la droga affascinante. A dirlo è Demi Lovato, giovanissima cantante e attrice, celebre per la partecipazione al musical Camp Rock targato Disney, insieme ai Jonas Brothers, con un passato di dipendenza da cocaina. La Lovato è stata per un periodo al centro dell’attenzione dei media a causa dei suoi problemi personali, che l’hanno spinta a un ricovero in clinica per bulimia, autolesionismo e i sintomi di un poi accertato disturbo bipolare.

Riguardo alla sua dipendenza ha affermato: «Non riuscivo a stare senza cocaina per mezz’ora, la portavo con me sugli aerei. Aspettavo che tutti quelli in prima classe si addormentassero, mi intrufolavo nel bagno e me la facevo. E quello era il periodo in cui ero affiancata da uno sponsor sobrio, qualcuno che mi guardava 24 ore su 24 e viveva con me tutta la settimana. Riuscivo a nasconderlo anche a loro».

Dopo la morte di Philip Seymour Hoffman e i problemi che hanno coinvolto il suo coetaneo Justin Bieber (di recente risultato positivo alla marijuana e al Xanax), l’artista ha voluto prendere posizione netta sulla questione: «Vorrei che più persone conoscessero e capissero quanto mortale e seria sia questa malattia. Le droghe non sono qualcosa da glorificare nella musica pop o in un film, da ritrarre come innocuo divertimento nel tempo libero. Non è carino, cool o qualcosa di divertente».

Vi ricordiamo che la Lovato è anche inteprete della canzone Let it go inserita in Frozen (di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez), candidata all’Oscar come migliore canzone originale.

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