Peter Jackson – Il Signore degli Anelli: le due Torri

Dopo il grande successo conseguito con l’apripista Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, Peter Jackson nel 2002 fece uscire il secondo capitolo della famosissima trilogia tratta da J.R.R Tolkien, Le due Torri. La trama riparte dal distacco avvenuto tra i membri della Compagnia dell’Anello, seguito alla morte di Boromir. Rimasti soli, Frodo (Elijah Wood) e Sam (Sean Astin) incontrano presto il piccolo ed ambivalente Gollum (Andy Serkis), uno hobbit corrotto dal potere dell’Anello. Il resto della compagnia, guidato da Aragorn (Viggo Mortensen), si sposterà verso Rohan per cercare di salvare gli scomparsi hobbit.

Il nemico questa volta è Saruman (Christopher Lee), il quale ha trasformato la torre di Isengard in una formidabile fortezza di orchi e mostruosità varie (tra cui i temibili Uruk Hai) e sta preparando un esercito per distruggere il regno delle praterie di Rohan. Lo spettatore si ritrova di fronte ad un film diverso rispetto al primo episodio della trilogia: ne Le due torri la dose di azione è decisamente maggiore, soprattutto nel finale, e per questo è forse più scorrevole rispetto al precedente. Merry (Dominic Monaghan) e Pipino (Billy Boyd), rapiti dagli orchi, riusciranno a scappare e a coinvolgere i formidabili uomo-albero, gli Ent, nella loro battaglia contro il terribile Saruman. Proprio quest’ultimo scatenerà le sue forze contro i rifugiati al Fosso di Helm, del re di Rohan Theoden. Qui si svolgerà la grandiosa battaglia finale, un vero tripudio spettacolare, che tiene col fiato sospeso fino all’arrivo del mago Gandalf (Ian McKellen).

Senza dubbio le parti più interessanti del film, oltre all’epica battaglia, sono quelle che mostrano il viaggio pieno di difficoltà di Frodo e Sam, accompagnati dalla personalità scissa di Gollum/Smeagol. Nel complesso, Il Signore degli Anelli – Le due torri, per quanto lungo, riesce a catalizzare efficacemente l’attenzione, nonostante i numerosi riferimenti al mondo tolkieniano ne rendano forse l’assimilazione più ostica ai non appassionati rispetto agli altri due episodi della trilogia.

Insomma, Peter Jackson non perde colpi in quanto a spettacolarità e forza visiva, anche se a tratti la trama risulta persino troppo densa. Fondamentalmente, Le due torri rispetta l’andamento del libro e garantisce un’altra gradevole immersione nella dimensione tolkieniana.

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