«Adoro il cinema di genere italiano, Dario Argento, Lucio Fulci, Sergio Martino, Mario e Lamberto Bava: ci sono cresciuto, nessuno è capace di far violenza come gli italiani. E che dire di Cannibal holocaust? […] pensavo davvero che Ruggero Deodato avesse ucciso tanta gente; invece no, è un uomo delizioso, ci sono stato a cena ieri sera».
Così si è espresso Eli Roth, a Roma per presentare il suo The green inferno, fuori concorso alla rassegna, omaggio a Cannibal holocaust (ma Roth cita come fonte d’ispirazione anche Werner Herzog di Aguirre e Fitzcarraldo). Nel film, degli attivisti americani si recano in Amazzonia per tentare di salvare dall’estinzione un gruppo di indigeni. Purtroppo, la loro missione non avrà gli esiti sperati.