Ferzan Ozpetek: così vi racconto la mia Turchia

È da poco uscito in libreria Rosso Istanbul, esordio letterario di Ferzan Ozpetek, che già il regista parla di farne un film. Anzi, per la verità, Ozpetek era partito con l’idea di utilizzare alcuni suoi appunti per girare una pellicola, e solo successivamente quelle note sono diventate un libro.

Ad Adnkronos, il regista ha raccontato che il suo libro è «nato quasi per caso, da una serie di appunti che iniziai a scrivere quando mia madre, nel 2006, si ammalò e fu operata. Un’operazione che la mandò in coma, dal quale si riprese pian piano, anche con l’aiuto di un fisioterapista, un giovane abbastanza insignificante di cui lei si invaghì. Da quel momento mia madre cominciò a cambiare modo di vestire, a chiedermi abiti rossi, rossetti rossi, smalti rossi. Il rosso era diventato il suo colore, tanto che non riconoscevo più la donna sobria che era, sempre vestita di blu o di beige. Allora ho cominciato ad appuntare i miei dialoghi con lei con l’idea di farne un film».

Nel romanzo viene ritratta una Istanbul diversa da quella dei ricordi da ragazzo di Ozpetek «profondamente trasformata. Ma nonostante tutto, la Turchia di oggi per il modo di vivere, per le comodità, per la praticità, è vent’anni più avanti di Roma, e lo dico con grande dolore. Ci sono anche cose terribili […] ma la gente ha protestato e io ho apprezzato moltissimo queste ribellioni».

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