Vladimir Nabokov – Un mondo sinistro

Pubblicato da Rizzoli nel 1967 con il titolo I bastardi, Un mondo sinistro (Adelphi) è considerato il romanzo più politico di Vladimir Nabokov, insieme ad Invito a una decapitazione. Per la verità, è lo stesso Nabokov ad essere un po’ scettico circa una classificazione della sua opera («La politica e l’economia […] mi lasciano supremamente indifferente. Come nel caso del mio Invito a una decapitazione – con cui questo libro ha evidenti affinità – i paragoni automatici fra Un mondo sinistro e le creazioni di Kafka o i cliché di Orwell alla fine dimostrerebbero soltanto che l’automa non ha letto né il grande autore tedesco né il mediocre scrittore inglese»). Una storia che, a questo punto, più che di politica (nonostante sia evidente la critica all’ideologia dei totalitarismi dei decenni precedenti), vuole parlare di libero arbitrio e della possibilità dell’io individuale di esprimere se stesso.

Coscienza che collide con la dittatura, nel romanzo rappresentata dal tiranno Paduk, antagonista del professor Adam Krug. Scopo del dittatore è quello di assoggettare la collettività, relegandola nell’ignoranza. Tre sono i temi portanti di Un mondo sinistro: «il palpitare del cuore colmo d’amore di Krug» per il figlio, l’unico affetto rimastogli dopo la morte della moglie, Olga; «il tema della brutalità ottusa che vanifica il proprio scopo», perché Paduk escogita un piano per assicurarsi l’assenso di Krug, salvo poi rovinare il suo stesso stratagemma a causa della propria stupidità, tramite un gesto irriparabile; infine, «il tema della misericordiosa pazzia di Krug», ovvero – e questo è forse il passaggio più importante del testo – la cognizione che «la morte è solo una questione di stile, un mero artificio letterario, una risoluzione musicale».

Se il romanzo trabocca anche dei tipici virtuosismi stilistici di Nabokov e se costante è la sua presenza – soprattutto nel finale –, non dimentichiamo che questo è soprattutto un libro incentrato sull’esaltazione della coscienza, «l’unica cosa reale al mondo e il mistero più grande»: al tentativo di omologazione globale di Paduk, si contrappongono la curiosità, il senso di giustizia e di verità di Krug, la spinta verso il desiderio illimitato di sapere, che si concluderà naturalmente con la morte, ma che, comunque, è destinata a ripetersi ciclicamente, almeno finché il genere umano esisterà.

Niente può scalfire il senso di autonomia di Krug, né le promesse di gloria, né la sottrazione del suo bene più caro, ossia il figlio. Quando le parti sembrano perdere il proprio equilibrio, e il Male pare destinato a trionfare, interviene lo stesso autore, che dona al suo personaggio la consapevolezza che «nulla al mondo è davvero importante» e che né nel sonno della ragione né in quello eterno «vi è alcun motivo di avere paura».

 

ISBN
9788845928222
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