Addio ad Alberto Bevilacqua

Lo scrittore Alberto Bevilacqua si è spento a Roma questa mattina, alle 10, per arresto cardiaco. Bevilacqua, 79enne, era ricoverato da tempo nella clinica Villa Mafalda.

Nato a Parma nel 1934, Bevilacqua pubblicò la sua prima raccolta di racconti nel 1955, La polvere sull’erba, incontrando i favori di Leonardo Sciascia. Il primo successo editoriale fu La califfa (1964), romanzo che egli stesso portò al cinema nel 1970, con Romy Schneider come protagonista. Stessa sorte per il successivo Questa specie d’amore: il libro vinse il Campiello e il film (1972) si aggiudicò il David di Donatello come miglior film.

Tra i riconoscimenti, anche un Premio Strega nel 1968 per L’occhio del gatto, e due Bancarella: nel 1972 per Un viaggio misterioso, e nel 1991 per I sensi incantanti. Il suo ultimo romanzo, Gialloparma, è del 1999. Nel 2010, Mondadori gli aveva dedicato un “Meridiano”.

L’11 ottobre Bevilacqua era entrato a Villa Mafalda a seguito di uno scompenso cardiaco. La compagna, Michela Miti, aveva presentato un esposto alla Procura di Roma, denunciando la clinica perché, a suo dire, avrebbe trattenuto come “ostaggio” Bevilacqua in clinica, rifiutando il trasferimento in una struttura pubblica. La procura ha aperto un’inchiesta, non ancora archiviata. Nel frattempo, i legali della compagna hanno chiesto l’autopsia per accertare le cause del decesso dello scrittore.

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