Philip Kaufman – L’insostenibile leggerezza dell’essere

Le scelte che facciamo, le strade che prendiamo, sono del tutto irrilevanti se poste in rapporto al tempo, infinito: la vita è breve, impalpabile, pronta a sfuggire e consumarsi in un attimo. Eppure l’uomo non rinuncia a cercare un significato alla propria esistenza, per quanto effimera. Non c’è modo di eludere questo paradosso, che diviene così “insostenibile”: siamo destinati ad azioni uniche, irripetibili, e per Milan Kundera ciò che accade una sola volta è come non fosse accaduto mai.

La storia de L’insostenibile leggerezza dell’essere si sviluppa durante la Primavera di Praga: il protagonista, un neurochirurgo di nome Tomáš, incontra Tereza, aspirante fotografa, e se ne innamora. Nel quadro s’inseriscono Sabina, amante di Tomáš, e Franz, attivista politico e professore. Nonostante il sentimento profondo per Tereza, Tomáš continua ad avere altre avventure, fino al giorno in cui la donna decide di lasciarlo. Lui la insegue e, dopo molte difficoltà, la coppia decide di stabilirsi in campagna, abbracciando uno stile di vita più semplice. Non è il gioioso (e logico) epilogo di una lunga e travagliata storia d’amore: L’insostenibile leggerezza dell’essere non prevede un lieto fine.

Trasporre al cinema un vero e proprio caso letterario come L’insostenibile leggerezza dell’essere non fu un compito semplice. Il film di Philip Kaufman si concentra sull’amore di Tomáš e Tereza, a discapito del rapporto di Sabina con Franz, o di quelle parti che descrivono il clima culturale cecoslovacco e il ruolo degli intellettuali impegnati nelle vicende politiche del tempo. Vengono tralasciati, inoltre, molti dettagli che nel racconto esprimono il concetto di fugacità e casualità degli avvenimenti umani. Tuttavia, ogni opera d’arte che si rispetti è una personale ri-lettura di un’idea, un concetto, in questo caso di un libro: è naturale che il regista abbia deciso di orientare il suo lavoro in una direzione piuttosto che in un’altra. Il risultato finale è un film ben riuscito, che vanta un ottimo cast di attori: un’opera da vedere e godere, senza troppi paragoni col testo di partenza.

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