Luc Besson – Nikita

Quattro individui avanzano decisi nella notte. Uno di loro trascina un corpo senza vita, che abbandona di fronte a una farmacia. Sono dei tossici in cerca di stupefacenti: il colpo è sicuro, hanno le chiavi, dal momento che della gang fa parte il figlio del proprietario dell’esercizio. Tuttavia, qualcosa va storto: il furto si risolve in uno scontro a fuoco con la polizia, in cui muoiono tre poliziotti e tre componenti della banda. Sopravvive solo una ragazza, seduta sotto il bancone, in attesa della sua dose. Processata, viene condannata all’ergastolo. Non sconterà mai la sua pena: ufficialmente muore suicida in carcere mentre, in realtà, viene scelta dal governo e addestrata a diventare uno spietato killer.

Nikita-3-1024x435

Un certo Bob illustra alla giovane quello che sarà il suo destino: o accetta l’alternativa che le è stata offerta o sarà eliminata. Lei, Nikita, si sottopone all’addestramento e, nonostante le difficoltà iniziali, causate soprattutto dalla sua scarsa disciplina, riesce a completare in tre anni il programma. Le viene fornita una nuova identità: ufficialmente il suo nome è Marie, e lavora come infermiera, mentre per le missioni il nome in codice è Josephine.

Nikita di Luc Besson mantiene un sapore squisitamente europeo (al contrario de Il quinto elemento, realizzato per il mercato americano), in cui a momenti di tensione si alternano attimi più intimi, in cui l’accento è posto sull’interiorità della protagonista, da tossica della banlieue parigina a freddo sicario. Nikita per professione è costretta alla violenza, ma, nel profondo, presenta una fragilità e un bisogno di normalità molto forti. L’impossibilità (a causa del suo passato) di avere un futuro l’avvicina a Léon, protagonista della successiva pellicola di Besson, a sua volta killer professionista, la cui dura corazza viene scalfita dall’incontro con Mathilda.

L’unico momento in cui Besson sembra un po’ esagerare è nelle scene iniziali, durante la sparatoria in farmacia (è incredibile come un caso di microcriminalità si trasformi nella Terza guerra mondiale che, quasi a fatica, le forze dell’ordine, armate fino ai denti, riescono a placare.) Per il resto, Nikita è una prova riuscita del regista francese, che, appunto, bissa il successo qualche anno dopo con Léon, con una controparte maschile molto simile all'”umana, troppo umana” Josephine.

SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie