Quando Saturno è “contro”, in opposizione al proprio segno zodiacale, si verificano delle rotture, dei cambiamenti radicali, ma non per questo negativi. Il tema del cambiamento, cercato ma anche fortemente temuto, è centrale in Saturno contro di Ferzan Özpetek, lungometraggio con un eccezionale cast d’attori, da Stefano Accorsi (di nuovo in coppia con Margherita Buy, dopo Le fate ignoranti), a Pierfrancesco Favino, Filippo Timi, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Isabella Ferrari ed Ennio Fantastichini.
Davide è uno scrittore di favole. Vive in una bella casa con il compagno Lorenzo e regolarmente ospita a cena un gruppo di amici: la coppia composta da Antonio e Angelica, l’interprete turca Neval e il marito Roberto, Sergio, ex compagno di Davide, con cui ha mantenuto un rapporto d’amicizia, Roberta, amica e collega di Lorenzo, e Paolo. Una sera Lorenzo ha un malore ed entra in coma: seduti sulla panca dell’ospedale, gli amici cominciano a riflettere sulle loro vite.
Sì, perché Antonio ha una relazione con Laura, una fioraia, e deve trovare il coraggio di lasciare la moglie. Roberta inizia a fare i conti con i suoi problemi di droga, mentre Neval sfoga la sua aggressività contro il marito, da sempre succube, timido e poco integrato nella compagnia. Equilibri e abitudini che si spezzano, la necessità di ricominciare la propria quotidianità su nuove basi: non tutti ci riescono, o meglio, ciascuno cercherà di realizzare il cambiamento a modo proprio. Finché, dopo un momento di riflessione individuale, il gruppo si riunisce per un ultimo confronto.
Così, il destino di Lorenzo incoraggia gli amici a concretizzare delle decisioni già prese in precedenza, ma mai portate fino in fondo. Più che la paura di un cambiamento, che in realtà potrebbe spingere a conseguenze positive, a spaventare i personaggi è l’idea di un “per sempre”: amarsi per sempre, separarsi per sempre, lasciarsi alle spalle per sempre ricordi a cui ci si è aggrappati per un’esistenza intera, anche se fanno soffrire, per paura di dimenticare volti che non sappiamo se vogliamo scordare o meno.
