Cimarrón

Cimarrón. Biografia di uno schiavo fuggiasco

Cimarrón. Biografia di uno schiavo fuggiasco è il titolo dell’opera di Miguel Barnet portata in libreria da Quodlibet. Il volume esce a cura di Elena Zapponi con una presentazione di Italo Calvino.

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«Un documento unico, uno di quei rari casi in cui il materiale etnografico e sociologico assume spontaneamente, per la sua forza interna, un valore poetico e letterario.» Italo Calvino

Cimarrón – Miguel Barnet

CimarrónEsteban Montejo è un cimarrón, un ex schiavo fuggiasco che per diversi anni, fino all’abolizione della schiavitù a Cuba, ha vissuto in clandestinità nascosto tra le montagne. Quando lo scrittore ed etnologo Miguel Barnet lo conosce, nel 1963, Esteban ha centoquattro anni. È un uomo acuto, caparbio e orgoglioso, dai ricordi estremamente vividi.

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Questo libro nasce da mesi di registrazioni su nastro delle conversazioni che i due ebbero alla Casa del Veterano dell’Avana: un documento unico che ci consegna un punto di vista indigeno sulla schiavitù e sulla storia cubana, fino alla guerra d’indipendenza dalla Spagna e agli anni del protettorato statunitense.

Barnet restituisce intatto l’espressivo linguaggio del cimarrón, componendo un romanzo testimoniale di profonda poesia e, al contempo, un resoconto etnografico di eccezionale valore. Le parole di Montejo ci conducono nel cuore dell’ingenio, la piantagione di zucchero dove lo schiavo, privato del diritto al proprio corpo, è tenuto in una condizione di «ferita permanente».

Ma nelle sue parole si dispiegano anche le forme del sapere e il regime di esistenza del cimarronaje, fondati sulla riappropriazione della corporeità, sull’ascolto del mondo vegetale e animale, su ecologie native in cui non si dà contrapposizione tra umano e non umano.

 

L’autore

Etnologo, poeta e romanziere, Miguel Barnet è nato a L’Avana nel 1940. Ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale con il suo romanzo testimoniale Biografía de un cimarrón (1966, 1a ed. it. Einaudi 1968). Nel 1994 è stato insignito del Premio Nacional de Literatura de Cuba ed è attualmente presidente della Fundación Fernando Ortiz. Si è occupato della storia e della cultura di Cuba in diverse altre opere: tra di esse i volumi di saggi La fuente viva (1998, ed. it. Sapienza Università Editrice 2016), Autógrafos cubanos (1990), Cultos Afrocubanos (1995), e i romanzi Canción de Rachel (1970, 1a ed. it. Einaudi 1972), Gallego (1981), La vida real (1986, 1a ed. it. Petrilli 1997), Oficio de Ángel (1989).

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