Serhij Žadan è l’autore del libro Anarchy in the UKR, pubblicato in queste settimane da Voland. Il volume esce con la traduzione di Giovanna Brogi e Mariana Prokopovyč.
L’opera, nella collana Sirin, è stata pubblicata in Italia grazie al Cofinanziamento del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.
Anarchy in the UKR – Serhij Žadan
Il romanticismo della rivoluzione anarchica di Nestor Machno del 1918, l’infanzia felice in una Unione Sovietica “privata”, il passaggio dal comunismo al capitalismo, politica e antipolitica, treni e autostop, amore e nostalgia: tutto si aggroviglia nella prosa punk di un romanzo quasi autobiografia che ci trasporta nei paesaggi della memoria di Žadan, vividissimi eppure forse ormai perduti.
Un viaggio sentimentale, lucido e dissacrante, attraverso l’Ucraina orientale, sospesa tra la caduta dell’URSS e lo scoppio della Rivoluzione arancione del 2004, un racconto di formazione sull’essere scrittore e uomo, scandito da un ritmo ubriacante.
L’autore
Serhij Žadan. Nato nel 1974 nell’Ucraina orientale, è scrittore, poeta e performer. Salutato come “il Rimbaud ucraino”, in narrativa è esploso con il romanzo Depeche Mode, pubblicato in Italia nel 2008. Polemista e saggista acuto e ironico, è compositore e cantautore, ha creato una band di successo ed è un instancabile ideatore e interprete di progetti culturali multimediali. Vincitore di numerosi premi internazionali, è tradotto in tredici lingue. Nel 2022 vince l’ebrd Literature Prize con Il convitto, per la sua capacità di ritrarre gli effetti fisici e psicologici della guerra in Ucraina, e il Premio per la Pace dell’editoria tedesca conferito ogni anno dall’Associazione degli editori e dei librai tedeschi durante la Fiera del libro di Francoforte.