Maura Chiulli, con Ho amato anche la terra, è una delle voci più taglienti e al tempo stesso delicate che mi siano capitate di leggere in questo ultimo periodo. Il libro, edito da Hacca, è un viaggio nel corpo della protagonista, e nelle sue relazioni con lo spazio intorno.
Ho amato anche la terra è un romanzo di confine, in cui le parole si fanno letteralmente corpo, prendono forma e seguono i pensieri dell’autrice. Come ha detto Teresa Ciabatti, «Maura Chiulli ci consegna un romanzo indimenticabile sullo spazio dei nostri corpi smisurati e piccolissimi».
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La trama
Per Livia la felicità non è un approdo, un rifugio dove stare, ma un affaccio sull’abisso; lo è da quando, bambina, ha visto i suoi desideri e le sue domande cambiare forma a contatto con il mondo, trasformarsi in coltellate.
“Ho amato anche la terra” è la storia struggente di una donna che si inabissa e riemerge, che affonda i propri desideri, che mette distanze per non farsi attraversare, che inganna per non incontrare la verità.
Solo quando crederà di aver perso tutto e soprattutto l’amore, sceglierà di ricominciare e di affrontare il suo vero nemico: Corpo, che è la casa del suo cuore, il custode di tutti i segreti e la mappa delle sue cicatrici.
Ho amato anche la terra – La recensione
Che cosa può rappresentare un corpo umano? Emozioni, gioia, dolore, sofferenza, vitalità. Ho amato anche la terra è la voce del corpo della protagonista che attraverso la sua materia, prima ancora che con le parole, riesce a trasferire al lettore l’energia che la attraversa.
“Più soffro e più ingoio” dice Livia. A dimostrazione di come ciò che è all’esterno di noi influisca su ciò che ci dà forma, che ci riempie. Il rapporto estremo col cibo, l’alternarsi smisurato tra corpo e sostanza, l’incrocio violentissimo tra vita e abitudini. Questa è Livia, che ha voglia di scomparire mentre racconta la sofferenza di stare al mondo.
Ho amato anche la terra è un libro d’amore, scritto da chi ama troppo e per questa ricerca disperata si ammala. Il corpo di Livia si modella sulla base dei sentimenti. “Io sono un corpo” ammette la protagonista. Così quel corpo diventa madre, diventa vita, cresce e sparisce, si manifesta in mille modi ed in mille lingue.
Ecco perché mentre si leggono le parole di Maura Chiulli tra le pagine ci sembra di toccare; vista e tatto lavorano insieme, e poi subentra l’immaginazione, la manifestazione delle figure e delle sensazioni del racconto: il corpo che si spezza, i corpi che diventano fiori, i desideri che sono in essi contenuti.
Maura Chiulli
Casa editrice
Hacca
Anno
2022
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
189
ISBN
9788898983674