Il Saggiatore, nel corso del 2021, ha portato in libreria il volume Satire, di Ludovico Ariosto. Il libro è stato curato da Ermanno Cavazzoni.
In questa bellissima raccolta di poesie di Ludovico Ariosto c’è ancora intatta la bellezza dei suoi lavori. Un piacere che resta immutato nel tempo.
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Ludovico Ariosto – Satire
A cura di Ermanno Cavazzoni.
Nel 1517 Ariosto decide di non seguire in Ungheria il cardinale Ippolito d’Este – cui aveva dedicato l’Orlando furioso – ed elenca i motivi del rifiuto componendo la prima Satira. Nel corso di otto anni ne scrive altre sei.
Si tratta di sfoghi autobiografici in rima, salaci, in cui sono concessi la volgarità e lo scherzo. Ariosto critica le vanità della società di corte, si interroga su questioni pratiche, come l’opportunità di prender moglie o l’educazione dei figli, e ci regala squarci comici di ineguagliabile densità poetica.
Nell’introduzione a questa nuova edizione delle Satire, Ermanno Cavazzoni ci restituisce la loro forza autentica; le sveste di accademismi, filologismi e formalismi, liberando il testo nudo e crudo, la sua comicità schietta, la vitalità spontanea, l’ironia pepata.
Ci racconta un Rinascimento diverso: un carnevale dei sensi, in cui papi e cardinali si dedicano alla crapula anziché agli uffici della religione e altezzosi umanisti si rivelano degli sporcaccioni. Si capisce dunque perché furono pubblicate solo dopo la morte del poeta. Oggi, dopo cinquecento anni, resta immutato il piacere della lettura.
L’autore
Ludovico Ariosto è nato nel 1474 a Reggio Emilia e morto nel 1533 a Ferrara.