Møllergata 19. Diario dal carcere, di Petter Moen

La casa editrice Quodlibet ha portato in libreria, nel corso del 2021, un diario di Petter Moen. Si intitola Møllergata 19. Diario dal carcere.

Trascritto faticosamente dopo la guerra, il diario di Petter Moen venne pubblicato in Norvegia nel 1949 e poi tradotto in molte lingue. Questa è la prima edizione italiana del testo.

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Petter Moen – Møllergata 19

Petter MoenPersonaggio centrale della resistenza norvegese, Petter Moen fu arrestato nel febbraio 1944 e imprigionato nel carcere di Oslo, sede della Gestapo, il cui indirizzo è rimasto tristemente famoso: Møllergata 19. Qui, in cella, iniziò a comporre questo straziante diario incidendolo con una punta di metallo sulla carta igienica. Scritte cinque pagine, le raccoglieva in un sesto foglio chiudendone le estremità a formare un involto, che infilava poi nell’apertura della presa d’aria della cella.

Moen scrisse così un migliaio di pagine, tra il 10 febbraio e il 4 settembre 1944: dagli appunti presi giorno dopo giorno, al buio, senza possibilità di essere riletti, traspare l’autentica sofferenza nella vita di un prigioniero, tra paura, speranza e umiliazione, il rimorso per aver tradito i compagni rivelandone i nomi e un sofferto confronto con l’idea di fede.

Il 6 settembre 1944 Petter Moen è condotto sulla nave tedesca Westfalen insieme ad altri prigionieri per essere deportato in Germania. L’8 settembre, nello stretto di Kattegat, lo scafo della Westfalen colpisce due mine: anche a causa delle pessime condizioni del mare, la nave affonda rapidamente.

Fra i sopravvissuti vi è un deportato cui Moen aveva confidato di aver scritto questo diario: grazie a lui, dopo la guerra, sotto il pavimento delle celle in cui Moen era stato rinchiuso la polizia norvegese troverà intatti tutti i fogli.

 

L’autore

Petter Moen (1901-1944) è un esponente della resistenza norvegese che ebbe un ruolo importante nell’attività giornalistica illegale durante l’occupazione tedesca della Norvegia. Redattore di «London-Nytt», nel 1943 divenne responsabile della stampa clandestina e come tale fu arrestato nel febbraio 1944. Nel settembre dello stesso anno morì durante la deportazione in Germania.

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