Gianni Celati e i Costumi degli italiani

Ecco una novità nella Compagnia Extra di Quodlibet. Qualche settimana fa è uscito Costumi degli italiani di Gianni Celati. Ecco un approfondimento.

Con le avventure di Pucci e degli altri eroi pascolanti, Gianni Celati ha ritrovato l’epoca sbandata e un po’ comica dei quindici anni.

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Gianni Celati – Costumi degli italiani

Gianni CelatiTutti gli ultimi racconti di Celati riuniti; appartenenti alla serie che a lui piace chiamare Costumi degli italiani (già pubblicati in questa collana con i titoli Un eroe moderno, 2008, Il benessere arriva in casa Pucci, 2008, e Selve d’amore, 2013).

Più che racconti sono un romanzo smontato, perché l’ambientazione è la stessa, la cittadina di provincia con la sua piazza, il circolo culturale, il bar del biliardo, certi vicoletti e luoghi di ritrovo; e ricompaiono pure gli stessi personaggi, Pucci il protagonista, i compagni di scuola con il collega Bordigoni e la bella Veratti, i professori e tanti altri. E anche l’epoca è sempre quella del boom economico, primi anni Sessanta, con le tipiche figure, il prete e i comunisti, l’industriale che vuole far soldi e il sindaco corrotto, con relative consorti, speculazioni e truffe.

Anche tanti elementi autobiografici trapelano; è l’adolescenza e la prima giovinezza di Celati che è messa in scena, come lui stesso dice, con le figure buffe ritornanti, le storie della sua famiglia, le storie scolastiche, le idiozie dell’adolescenza, i ritratti di provvisorie celebrità, le vacanze, la politica, il cattolicesimo, il sesso misterioso, il calcio, la morale. Ma è anche l’adolescenza che chiunque può riconoscere, con la sua comicità congenita, la malinconia soffusa, gli sbandamenti, quando si è solo dei pascolanti senza orientamento.

I primi abbozzi dei racconti sono a partire dal 1986, quando Celati abitava e insegnava in Normandia, a Caen; lì nasce il nome del protagonista coi relativi colleghi d’avventura, forse suggeriti dalla vista delle mucche normanne al pascolo. Ma la stesura della maggior parte è successiva al 2000, con pubblicazioni parziali poi ampiamente rielaborate. Per la prima raccolta di tre racconti (Vite di pascolanti, Nottetempo 2006) ha avuto il premio Viareggio.

L’autore

Gianni Celati, nato da famiglia ferrarese nel 1937, ha vissuto e insegnato principalmente a Bologna; da oltre vent’anni vive a Brighton in Inghilterra. Narratore ben conosciuto e apprezzato, tra i tanti suoi libri Comiche (1971, Quodlibet 2012); Le avventure di Guizzardi (1972), La banda dei sospiri (1976, Quodlibet 2015), Lunario del paradiso (1978), Narratori delle pianure (1985), Quattro novelle sulle apparenze (1987, Quodlibet 2016), Verso la foce (1989), Avventure in Africa(1998); inoltre nelle edizioni Quodlibet: Conversazioni del vento volatore (2011), Studi d’affezione per amici e altri (2016), Narrative in fuga (2019), Costumi degli italiani.

Ha tradotto Swift, Melville, Conrad, Stendhal, Céline, Joyce; parte dei primi suoi saggi è raccolta in Finzioni occidentali (1975). Ha diretto come regista alcuni inusuali e ammirati film documentari.
(Foto: Vincenzo Cottinelli, 1993)

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