Zuleika apre gli occhi

Zuleika apre gli occhi: storia della rivoluzione russa

Zuleika apre gli occhi è un bellissimo romanzo di Guzel’ Jachina portato in libreria da Salani. La prefazione è di Ljudmila Ulickaja, la postfazione di Anna Zafesova. Il libro ha vinto l’edizione 2020 del Premio Tomasi di Lampedusa.

Zuleika apre gli occhi è Il romanzo-rivelazione sulla Rivoluzione russa, acclamato dalla stampa e vincitore di tutti i più importanti premi in patria, in corso di traduzione in 39 Paesi.

Zuleika apre gli occhi – Guzel’ Jachina

Questo romanzo non è solo uno squarcio su un periodo della storia russa, né è soltanto la storia straordinaria di un amore filiale forte come pochi nel panorama letterario contemporaneo. Zuleika apre gli occhi è la Storia nella storia, in una miscela talmente rarefatta e intensa da catapultarci fuori dal tempo, fra antichi usi, sopraffazioni radicate, una suocera-arpia, un marito-despota e Zuleika-Cenerentola. Al suo debutto letterario, Guzel’ Jachina riesce nell’intento di innestare nelle spire sovietiche di una Storia devastante come fu la dekulakizzazione degli anni Trenta del Novecento (con le sue centinaia di migliaia di deportati) la piccola – banale, ma esemplare – vicenda di una donna come tante.

Altrettanto difficile è credere che possa averlo fatto con una scrittura che il romanzo storico, pur se sui generis, mai aveva conosciuto. Intima e distesa, la narrazione ricorda la voce calda e profonda dei ‘fuori campo’ dei vecchi film epici; sapide e affilate, le descrizioni introducono in una realtà altra nel tempo e nello spazio senza nulla concedere all’esotismo da cartolina; fresca nonostante l’argomento rovente, agile nonostante il piombo degli eventi narrati, visiva, cinematografica quasi (e dalla cinematografia viene infatti l’autrice), la scrittura offre con una leggerezza quasi straniante l’orrore di ciò che accade. In mezzo all’orrore, tuttavia, si accende una luce: quella ‘bontà illogica’, quell’‘umano nell’uomo’ che si ostina a sopravvivere anche là dove dell’umanità sembra non restare più traccia. Fra la neve delle lande russe più desolate si fa dunque strada un’eroina indimenticabile, degna erede delle grandi donne della letteratura russa. Pluripremiato romanzo, pubblicato in trentanove Paesi, questo libro è considerato da un’indagine recente il più famoso degli ultimi dieci anni in Russia.

La motivazione del premio

«Zuleika apre gli occhi è stato preso come un esempio della possibile sopravvivenza umana a ogni condizione se pur disperata. Non è un libro politico, ma è storia del cammino verso l’emancipazione di una donna che, come molte altre, è passata attraverso l’indicibile e paradossalmente ritrova se stessa nell’inferno della taiga. I luoghi e i tempi fanno apparire i sentimenti come spariti e inesistenti, ma l’amore che nasce tra i personaggi rivela il contrario. E’ il tratto poetico del libro quello dell’istinto alla vita contro ogni violenza personale che si estende a un’intera comunità. Possa anche Zuleika apre gli occhi convincerci della necessità, tante volte addotta da Lampedusa, che i grandi libri parlino all’uomo di ieri e di domani. Sono certo che il romanzo di Guzel’ Jachina, che ha riscosso successo in tutto il mondo proprio come è accaduto con Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, conquisterà anche i lettori italiani per l’intensità delle pagine e per la forza della protagonista», spiega la giuria presieduta da Gioacchino Lanza Tomasi.

L’autrice

Guzel’ Jachina è nata a Kazan’, nel Tatarstan, nel 1977. È giornalista, scrittrice e sceneggiatrice. Zuleika apre gli occhi è il suo romanzo d’esordio, cui ha fatto seguito I figli del Volga, di prossima pubblicazione in Italia. Tra i moltissimi riconoscimenti ricevuti, da ricordare i premi Jasnaja Poljana (2015) e Russia Big Book (2015). È stata inoltre finalista al Russian Booker Prize (2015) e al Prix Médicis (2017).

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