A grandezza naturale

Erri De Luca: cosa leggere e perché

Erri De Luca, all’anagrafe Enrico de Luca, non è solo uno scrittore, ma un vero e proprio universo. Prima di diventare l’autore amatissimo che è, ha svolto vari lavori (operaio qualificato, magazziniere, muratore e autotrasportatore).

Ma nella vita di Erri De Luca contano moltissimo anche le esperienze di volontariato, le lotte politiche in Italia e all’estero, e il rapporto con l’ebraico e le Sacre Scritture (una delle sue traduzioni dell’Antico Testamento è apprezzatissima dagli esperti).

Per chi ama Erri De Luca è impossibile scegliere tre libri e definirli come “preferiti”. Tutti i suoi scritti diventano ad un certo punto un prezioso e insostituibile “compagno” di vita. Forse sarebbe il caso di bendarsi gli occhi e scegliere a caso. Proviamoci comunque, e vediamo quali sono i tre libri imperdibili di Erri De Luca.

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In Nome della Madre

In Nome della MadreL’adolescenza di Miriam/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo. Qui c’è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa. Qui c’è l’amore smisurato di Giuseppe per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro.

Miriam/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha taciuto. Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille.

Se non conoscete Erri De Luca , l’incontro con questo libro vi farà letteralmente innamorare: è possibile intravedere in filigrana delle sue parole una persona, un uomo di pathos e di poesia, difficile connubio e ancor più raro e prezioso dono nel saperlo comunicare.

Con “In Nome della Madre” si coglie il suo amore per il Femminile, il Materno e subito risuonerà in voi profondamente. Un libro per arricchire la condivisione con un buon nutrimento dell’anima e della psiche.

 

Non ora, non qui. Erri De Luca e la memoria

Non ora non quiQuesto breve ed intenso primo libro di Erri De Luca porta già impressi in ogni frase – mi sembra – i segni di un vero scrittore: un tono di voce che appena si coglie diventa inconfondibile, e la integrità di uno sguardo che sa mettere nel giusto fuoco i pensieri e i sentimenti. Qui la memoria non è consolazione, ma è un dramma, e il tempo gioca un suo gioco crudele stabilendo distanze insormontabili tra chi narra e la materia del proprio racconto. Una luce bianca e densa come quella che filtra da nuvole alte bagna queste pagine.

Struggente il tema del ricordo e il bisogno di ammaestrare la memoria per non permetterle di farci male, senza paura della sua compagnia.

 

 

 

 

La Natura Esposta

La Natura EspostaUn uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua del crocifisso contiene segreti che si rivelano solo al tatto. Bisogna risalire a diverse nudità per eseguire. C’entra una città di mare e un villaggio di confine, un amore d’azzardo e una volontà di imitazione.

Fu attesa l’ora del tramonto, per l’effetto di luce arrossata sopra il marmo. Prese aspetto di carne, le ombre mossero le forme.

Un libro letto con occhi adulti, disincantati, sentendo empatia e sintonia con lo scrittore che riesce a dare al suo respiro lo stesso ritmo di chi lo legge. Delicatezza, riservatezza, pudore. Finalmente qualcuno registra sincronicamente gli stessi pensieri di chi scrive con chi legge e, magistralmente, riesce a tradurli con parole di entità gruppale ed universale, che altrimenti rimarrebbero inenarrabili.

Ci sono poi i suoi libri che ci accompagnano in montagna pure rimanendo seduti! Libri letti ringraziandolo di farci avvicinare al mondo amato e vissuto della montagna, attraverso gli scritti: “Sulla traccia di Nives”, “Il Peso Della Farfalla”. Con Erri De Luca è possibile riuscire a ritrovare intimamente il contatto con se stessi e con chi dentro di noi amiamo, non sempre raggiungibile.

Dopo la lettura del “Il giro dell’oca” di nuovo si sente il bisogno di comunicare la speranza del genitore che dona ai figli il Tempo, che oltrepassi la vita degli stessi genitori, a contrasto con quanto da lui scritto riguardo la “sua solitudine cercata, assenza voluta per sé”.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.