Uscito il 15 ottobre in libreria Il ladro gentiluomo, il nuovo romanzo di Alessia Gazzola dedicato al medico legale Alice Allevi. Il personaggio della giovane dottoressa, nato nel 2011 dalla penna dell’autrice messinese, dal 25 ottobre tornerà anche in televisione, sempre con il volto di Alessandra Mastronardi, con la seconda stagione della fortunatissima serie di Rai Uno “L’Allieva”. Attingendo alla sua esperienza in prima persona come medico legale, Alessia Gazzola ha dato vita a una fortunata serie giunta ormai all’ottavo romanzo e a una protagonista pasticciona come Bridget Jones ma abile come Key Scarpetta che ha conquistato i lettori di tutta Europa.
La Alice Allevi che si mette nei guai sembrerebbe essere solo un ricordo: è cresciuta adesso, è ormai una specialista e anche il suo rapporto con il temibile ma perfetto CC sembra aver trovato il giusto equilibrio. Finché Alice non ottiene il trasferimento che aveva chiesto in un momento di sconforto. Destinazione: Domodossola. Un grande cambiamento nella vita di Alice, che però non ha tempo per disperarsi perché nel corso di un’autopsia che sembra ordinaria scopre un dettaglio che cambia le carte in tavola. Nello stomaco della vittima c’è un diamante di caratura eccezionale, che Alice decide di consegnare prontamente alle forze dell’ordine. Così affida quella prova così importante all’ufficiale giudiziario che le si presenta davanti: impeccabile, elegante, sembra il perfetto rappresentante della giustizia. Se non fosse che l’uomo sparisce nel nulla ed è Alice a finire nei guai. Un’altra volta.
Se riesci a portare sulla strada della convivenza qualcuno il cui tabù assoluto è la stabilità affettiva, interrompere sul più bello il processo in divenire è pura cattiveria. Una sola persona al mondo poteva esserne capace. La mia crux desperationis, la professoressa Valeria Boschi, che da sempre vede in me l’onta infamante della medicina legale e non aspettava altro che un mio momento di debolezza per ritorcermelo contro. «Ma come, Allevi, non me l’aveva chiesto lei?» ha detto di fronte al mio sconcerto, quando ho appreso la notizia del mio trasferimento a decorrenza immediata senza data di ritorno. Il tutto con un’espressione innocente che ha discoperto in me istinti omicidi. «Sì, ma poi…» ho obiettato, incapace di formulare una risposta convincente.