Scopriamo le novità in libreria di ottobre e novembre della casa editrice Nutrimenti:
Don Robertson, Paradise Falls
Storia americana e di sentimenti. Di drammi familiari e politica. Di guerra e pace. Il primo volume dell’opera più ambiziosa di Don Robertson. Dalla guerra civile ai primi anni del Novecento, un caleidoscopio di trame e vite che ha la stessa epicità di Moby Dick.
La crescita fisica e il declino morale di una cittadina del Midwest americano nel trentennio fra la fine della guerra di secessione e l’inizio del ventesimo secolo. Ike Underwood è il pilastro su cui si regge Paradise Falls, l’uomo forte che ne ha costruito l’identità, fondandola sull’antica moralità e il rispetto delle tradizioni. Ma l’idillio di questa rediviva Arcadia è destinato a essere infranto dalla sfrenata ambizione di un giovane forestiero, Charley Wells. Intrighi politici, lotte intestine, sesso e violenza. Ma soprattutto un caleidoscopio eccezionale di figure e di storie che contribuiscono a delineare il ritratto di un luogo, protagonista assoluto di questo romanzo: è Paradise Falls, località immaginaria che fa da ambientazione alla maggior parte dei libri di Robertson, citata anche da Stephen King nelle sue opere, proprio come omaggio all’autore. Un luogo che i lettori italiani hanno già iniziato a conoscere con L’ultima stagione.
Giuliano Gallini, Il secondo ritorno
Il nuovo libro dell’autore di Il confine di Giulia. Un intrigante gioco di specchi, fra passato e presente, intorno al ruolo delle donne nei rapporti affettivi, e alla fragile rete di rapporti sociali che non le protegge.
Joseph Conrad è perplesso. Il suo ultimo romanzo, Il ritorno, non ha avuto una buona accoglienza fra gli editori e i critici. Il libro racconta di una donna che abbandona il marito per un altro uomo. Gli lascia una lettera per spiegare la sua decisione, ma poco dopo si pente e torna sui suoi passi. Nel frattempo, nel paese di campagna in cui Conrad si è rifugiato, sta scoppiando uno scandalo: una donna è scappata dalla casa in cui vive con marito, figlio e suocero. Milano, giorni nostri, un’artista contemporanea sta mettendo in scena Il ritorno per una nuova opera. È sposata con un manager all’apice della carriera che sta per tagliare un traguardo importante, ma è stanca, delusa da un rapporto che si nutre ormai solo di convenzioni. Decide di interromperlo, ma dopo essere uscita di casa e aver trascorso una giornata fra i dubbi, decide di tornare sperando che il marito non abbia ancora letto la sua lettera d’addio.
Damir Karakaš, Il posto perfetto per l’infelicità
Nel racconto personale del suo ‘sogno francese’, Karakaš si fa portavoce del disincanto sperimentato dai tanti immigrati che vivono confinati nelle grandi città europee.
Un giovane scrittore croato si trasferisce a Parigi al seguito della compagna. Sbarca il lunario disegnando caricature davanti al Centre Pompidou. Rimasto solo, vive in un appartamento sovraffollato di uomini che si arrabattano, balcanici e zingari, che sopravvivono più o meno nella legalità. Tenta la fortuna editoriale mentre vive la tipica vita dello straniero non turista nella metropoli. Percorre le vie di Parigi e ci restituisce un’immagine della città che il turista e il parigino non conoscono: un microcosmo di disadattati, di persone alla ricerca di fortuna e di benessere, e di un riconoscimento del proprio talento, che spesso finiscono nella macina della burocrazia.
Benjamin Taylor, Il clamore a casa nostra
L’anno della morte di Kennedy nel memoir di un raffinato scrittore americano.
Dov’eri il giorno in cui fu assassinato JFK?
A partire da questa domanda, a cui tutti in America sanno rispondere con precisione, Benjamin Taylor costruisce un libro toccante sulla sua infanzia e sull’influenza della storia nella vita degli uomini. Il racconto di un anno nell’infanzia di Benjamin Taylor – l’anno in cui venne ucciso Kennedy. In un filo teso fra saggezza ed emozione, lo scrittore americano rievoca il giorno in cui Kennedy tenne un discorso di fronte all’Hotel Texas a Fort Worth, il 22 novembre 1963. Taylor, allora undicenne, era lì con la madre per stringere la mano al presidente. Poche ore dopo, l’insegnante della sua classe comunicò fra le lacrime agli alunni che Kennedy era stato ucciso. A partire da questo evento, Taylor racconta i successivi dodici mesi, il tumulto, il dolore, la perdita di ogni certezza, e poi le amicizie che andavano e venivano, i campus estivi, i viaggi con la famiglia, e il modo in cui la Storia con la ‘s’ maiuscola si intreccia con le nostre vite private.