Arriva a Cannes la versione restaurata di "Signore e Signori" di Pietro Germi

La Cineteca di Bologna presenterà a Cannes 2016 la versione restaurata di Signore e Signori di Pietro Germi. La pellicola vinse il Grand Prix per il miglior film alla 19esima edizione del festival, ex aequo con Un uomo, una donna.
Con questo titolo, Germi toccò uno dei punti più alti della commedia all’italiana degli anni Sessanta: ambientato nel periodo del boom economico, il film ha luogo in una fittizia cittadina veneta (ma è ben riconoscibile Treviso). Lì un gruppo di individui borghesi nasconde, dietro a una facciata di perbenismo, ipocrisie e vizi.

C’è il dongiovanni Toni Gasparini (Alberto Lionello), il quale confessa al proprio medico, il dottor Castellan, di essere, da molto tempo, impotente. In realtà non è vero, ma Toni vuole avere campo libero con la moglie del dottore. In una notte di festa, il medico permette a Toni di riaccompagnare a casa la consorte. Più tardi un amico confida a Castellan che la storia dell’impotenza è falsa: il dottore si precipita così a casa, ma la moglie è già stata sedotta e Castellan è ormai un povero béco (che in dialetto veneto significa “cornuto”).
Questa è solo una delle tante storie narrate nel film: c’è anche il modesto ragionier Bisigato (Gastone Moschin), che vuole fuggire con Milena (Virna Lisi) e lasciare la moglie, ma tutti si coalizzano contro di lui perché la separazione non è accettabile. Infine, c’è anche una ragazzina che si lascia sedurre da tutti, ma poi questi vengono denunciati dal padre della ragazza. Ovviamente c’è chi farà di tutto per insabbiare l’episodio.

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