Kim Bodnia: «Ecco perché ho lasciato "Bron-Broen"»

Qualche appassionato di serie tv avrà sicuramente seguito Bron-Broen, eccellente prodotto scandinavo giunto alla sua terza stagione. Nelle prime due, i protagonisti erano la detective svedese Saga Norén (Sofia Helin) e l’agente danese Martin Rohde (Kim Bodnia, che ricorderete anche nei panni di Frank, nel primo capitolo di Pusher firmato da Nicolas Winding Refn).
La prima stagione si apriva sull’Øresund, il ponte che collega la Danimarca e la Svezia e, più precisamente, Copenhagen e Malmö. Proprio nel punto di confine tra i due paesi viene ritrovato un cadavere, i cui resti appartengono ad un politico svedese e ad una prostituta danese.

Bodnia è uscito dal cast proprio nella terza stagione, di cui, invece, avrebbe dovuto far parte. All’inizio venne detto che le cause erano nello script, in quanto l’attore non apprezzava l’evoluzione del suo personaggio, scegliendo, così, di rinunciare alla serie. Tuttavia, Bodnia ha di recente rilasciato un’intervista a Walla! (poi riportata dal Telegraph) in cui ha raccontato un’altra storia: pare che l’antisemitismo degli svedesi abbia giocato un ruolo importante nella sua rinuncia al ruolo.
Kim Bodnia è ebreo, di discendenze polacche e russe: ha confessato che, per un ebreo, vivere o svolgere un lavoro in Svezia non è così semplice e che lui non si sentiva più a suo agio lì. Secondo il Telegraph, gli svedesi sono piuttosto contrariati dal fatto che il 43% della popolazione non è di discendenza svedese, con un’alta percentuale di libanesi, iracheni e palestinesi.
Gli attentati alla sinagoga di Copenhagen dello scorso anno, poi, hanno molto scosso l’attore, che, prima di uscire dalla serie, aveva anche chiesto agli sceneggiatori di aggiungere alcune scene in cui il suo personaggio doveva fare i conti con alcuni antisemiti. Qui trovate il pezzo completo sul Telegraph, ma, attenzione!, occhio agli spoiler alla fine dell’articolo!

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