Umberto Eco: «Nessun convegno su di me per almeno dieci anni»

Umberto Eco continua a stupire con la sua genialità anche dopo la morte. Nelle ultime ore, allievi e colleghi dello scrittore si erano riuniti per organizzare un’iniziativa volta a ricordare proprio Eco e la sua opera: l’idea era quella di organizzare un convegno internazionale presso l’Università di Bologna, dove Eco fu professore ordinario e, nel ’75, ottenne la cattedra di semiotica.

Poco prima della riunione, però, Renate Ramge, la moglie di Eco, ha chiamato Patrizia Violi, comunicando che Eco, nel suo testamento, ha chiesto «a me e ai nostri figli, di non promuovere o autorizzare convegni su di lui per dieci anni». Gli amici e colleghi di Eco hanno deciso di rispettare le volontà dello studioso («Noi non faremo convegni e non vi parteciperemo se saranno organizzati da altri, tra dieci anni ci penserà chi verrà dopo di noi»).

Da parte sua, la Violi ha affermato: «Personalmente mi sembra una scelta nel suo stile e giusta, un’idea geniale. Ha voluto evitare la massa di convegni di circostanza e invitare a una riflessione più a lungo termine, ponderata. Sì, ogni tanto lo diceva che non avrebbe voluto giornate di studi a lui dedicate. Ma ora ci sono le sue volontà: un invito a chi voleva fare convegni, seppure con ottime intenzioni e per onorarlo, a fermarsi» (fonte la Repubblica).

L’Ateneo bolognese, quindi, onorerà la memoria di Eco con altre iniziative, volte soprattutto a far conoscere i suoi libri tra gli studenti.

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