Chi è Luca Marinelli? Breve guida all’attore del momento

Di Luca Marinelli si è parlato molto negli ultimi tempi, prima per il suo ruolo da protagonista nell’ultimo film di Claudio Caligari, Non essere cattivo, poi per Lo chiamavano Jeeg Robot, lo strepitoso esordio alla regia di Gabriele Mainetti, dove Marinelli interpreta il villain principale, Fabio Cannizzaro detto Zingaro.

Ma chi è Luca Marinelli? Figlio del doppiatore Eugenio Marinelli, Luca era già noto ai “bottegai” per aver partecipato, tra gli altri, a La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, Tutti i santi giorni di Paolo Virzì e, appunto, Non essere cattivo. Se vi sono sfuggite alcune delle sue interpretazioni (male, malissimo!), ve le riproponiamo noi di seguito, in realtà solo i lungometraggi, ricordandovi che Marinelli ha anche recitato in alcune serie tv e a teatro.

Ma, prima, vi anticipiamo che l’attore è al lavoro su Lasciati andare di Francesco Amato e su Tutto per una ragazza, ispirato all’omonimo libro di Nick Hornby.

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI (Saverio Costanzo, 2010 – qui la nostra recensione)

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Tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, il film racconta la storia parallela di Alice e Mattia, due coetanei torinesi, per diversi motivi profondamente soli. Da bambina Alice è rimasta zoppa, in seguito a un incidente: da adolescente è una ragazzina con un rapporto conflittuale con il cibo, costantemente derisa e umiliata da una compagna di classe, Viola. Da parte sua, Mattia si sente in colpa per un episodio legato alla sua infanzia, quando ha abbandonato la sorellina gemella Michela, affetta da autismo, su una panchina, per andare alla festa di compleanno di un amico. Al suo ritorno, Michela era sparita e non era stata più ritrovata. Crescendo, Mattia è diventato un genio della matematica, ma, da un punto di vista personale, tende verso pericolose pratiche autolesionistiche. L’incontro con Alice sarà l’inizio di una bella, anche se complessa, amicizia. Marinelli interpreta Mattia da adulto.

L’ULTIMO TERRESTRE (Gian Alfonso Pacinotti, 2011)

Il regista è più noto come Gipi. In questo esordio alla regia (liberamente tratto da Nessuno mi farà del male, graphic novel di Giacomo Monti), l’autore di fumetti ci racconta la storia di Luca Bertacci, un uomo problematico, che, in sostanza, odia le donne (questo a causa dell’abbandono della famiglia da parte della madre). La monotona vita di Luca viene spezzata dal sentimento che l’uomo prova nei confronti della sua vicina di casa e dall’arrivo degli alieni sulla Terra. Marinelli lo ritroviamo nel ruolo di Roberta, un transessuale.

WAVES (Corrado Sassi, 2011)

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Un gruppo di amici su una barca a vela salpa alla volta del Mediterraneo orientale. Ci sono Andrea, Riccardo e Gabriele, i primi due che sanno dove stanno andando e perché, l’ultimo all’oscuro dello scopo del viaggio. Andrea è il più deciso della compagnia, colui che tiene tutto sotto controllo; Riccardo è il più disilluso, ma è anche vittima dei sensi di colpa, a causa dell’obbiettivo verso cui si stanno avvicinando; Gabriele (Marinelli) sospetta che qualcosa stia per accadere, ma non sa cosa. Il film è ispirato a Il riflusso della marea, un racconto di Robert Louis Stevenson.

NINA (Elisa Fuksas, 2011)

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La pellicola è ambientata nel quartiere romano dell’Eur, con la protagonista, Nina (Diane Fleri), alle prese con una serie di incontri in bilico tra il miraggio e la realtà. Il film segna l’esordio alla regia di un lungometraggio di Elisa Fuksas, figlia del famoso architetto Massimiliano Fuksas.

TUTTI I SANTI GIORNI (Paolo Virzì, 2012)

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Il film racconta la storia di Guido (Marinelli) e Antonia (Thony), due ragazzi che s’incontrano, s’innamorano e decidono di stare insieme. L’intensa relazione tra due persone così profondamente diverse (lui appassionato di lingue antiche e agiografie, lei amante della musica) sarà messa alla prova dal desiderio di avere un figlio.

LA GRANDE BELLEZZA (Paolo Sorrentino, 2013 – qui la nostra recensione)

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Ebbene sì, anche Luca Marinelli è nel cast de La grande bellezza di Paolo Sorrentino, film premiato con l’Oscar al miglior film straniero nel 2014. L’attore romano interpreta Andrea, il figlio problematico di Viola, la facoltosa borghese amica di Jep Gambardella, la quale, alla fine del film, donerà tutti i suoi beni alla Chiesa e partirà per l’Africa. Marinelli recita brevemente nel film: tuttavia il suo ruolo sarà importantissimo per quanto riguarda l’evoluzione del personaggio di Gambardella. Le sorti del ragazzo, infatti, costituiscono uno dei tanti motivi da cui scaturisce il cambiamento del protagonista.

IL MONDO FINO IN FONDO (Alessandro Lunardelli, 2013)

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Marinelli interpreta Loris, un ragazzo che vive, insieme al fratello Davide, nel nord d’Italia. Davide è omosessuale, timido e chiuso, mentre Loris è sposato ed è un grosso tifoso dell’Inter. Proprio per seguire questa sua grande passione, Loris convince Davide a seguire in trasferta la squadra in Spagna. Lì Davide conosce un ecologista cileno e lo segue a Santiago. Nel frattempo, anche Loris decide di partire, per riportare il fratello a casa.

NON ESSERE CATTIVO (Claudio Caligari, 2015 – qui la nostra recensione)

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Ultimo (e postumo) film del regista di Amore tossico e L’odore della notte, Non essere cattivo racconta l’amicizia di due ragazzi ad Ostia negli anni Novanta: da una parte Cesare (Marinelli), dall’altra Vittorio (Alessandro Borghi), figli della borgata pasoliniana che trascorrono i giorni e le notti tra alcol, droghe sintetiche e locali. L’incontro con una donna, la quale ha anche un figlio adolescente, spinge Vittorio a cercarsi un lavoro e a cambiare vita. Il rapporto con Cesare, tuttavia, resta, perché i due sono come fratelli: Vittorio tenta di aiutare Cesare ad uscire dalla vecchia vita e ad intraprenderne una di nuova.

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT (Gabriele Mainetti, 2015 – qui la nostra recensione)

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Il piccolo miracolo tutto italiano di cui si continua a parlare in questi ultimi tempi: Lo chiamavano Jeeg Robot è la storia del loser Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), uno che, un giorno, dopo un bagno imprevisto nel Tevere scopre di essere dotato di super poteri. Nella storia c’è anche lo Zingaro folle e malato di visibilità di Marinelli, quello che sogna di fare il grande botto, l’appassionato di musica degli anni Ottanta, alla ricerca di quella visibilità e del riconoscimento pubblico che da sempre insegue.

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