“Infinite Jest” di David Foster Wallace compie vent’anni

Infinite Jest, mastodontica opera (1079 pagine + un’appendice di 388 note a piè pagina) di David Foster Wallace, compie vent’anni.

Era il 1° febbraio 1996 quando l’opera uscì nelle librerie, diventando in breve un piccolo cult letterario. L’autore iniziò la stesura del manoscritto nel ’91 e la completò due anni più tardi, per un totale di 1600 pagine. Una copia venne spedita all’editore Little, Brown & Company (che, successivamente, pubblicò il libro) e la risposta fu immediatamente positiva, tanto che l’editor Michael Pleitsch si dichiarò disposto a tutto pur di proporre il testo ai lettori, suggerendo, però, dei tagli («non perché ogni singolo brano non sia meraviglioso, ma perché più lungo sarà [il romanzo, NdR] più persone avranno una scusa per non leggerlo»).

Grazie a Infinite Jest, David Foster Wallace divenne, in breve, uno dei nomi di punta della letteratura americana contemporanea. Il romanzo è ambientato a Boston e chiama in causa diverse tematiche: dal tennis (metafora dell’agonismo imperante nella società americana), alla dipendenza dalla droga, i programmi di recupero, il cinema (centrale nel romanzo è il film perduto del regista James Incandenza, Infinite Jest) e la pubblicità.

Il titolo del libro richiama una citazione di Amleto di William Shakespeare (Atto V, Scena III), quando il principe danese, in riferimento al buffone di corte Yorick, lo definisce un «compagno di scherzi infiniti» (“infinite jest” in lingua inglese, appunto).

Ricordiamo, infine, che The end of the tour, il quale uscirà nelle nostre sale il prossimo 11 febbraio, distribuito da Adler Entertainment, è incentrato proprio sul tour promozionale di Infinite Jest. Nello specifico, la pellicola considera l’incontro tra lo scrittore americano e il giornalista David Lipsky. Ecco il trailer del film:

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