Sean Penn indagato per l'intervista a El Chapo

Bufera su Sean Penn per la sua intervista su Rolling Stone a El Chapo (il vero nome è Joaquín Guzmán), boss della droga messicano, arrestato per la terza volta l’8 gennaio di quest’anno.
L’intervista è stata concessa all’attore lo scorso ottobre, è durata sette ore e si è svolta nella giungla dello stato messicano di Durango. Dalla Casa Bianca sono arrivati pesanti giudizi contro Penn, il quale ha dichiarato di aver trascorso le ore con El Chapo “mangiando, bevendo e parlando”. Ora, pare che l’attore verrà interrogato insieme a Kate del Castillo, attrice messicana che ha organizzato l’intervista con El Chapo.
Penn e il boss si sarebbero dovuti incontrare una seconda volta, ma i piani erano saltati, in quanto le autorità avevano nel frattempo intensificato le ricerche di El Chapo. Secondo lo stesso Penn, i suoi spostamenti sarebbero stati tenuti sotto controllo dalla Dea e dalle autorità messicane. Il capo dello staff della Casa Bianca ha nel frattempo rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Il modo spocchioso con cui parla [El Chapo, NdR] di quanta eroina fa circolare nel mondo, compresi negli Stati Uniti, fa andare su tutte le furie. In  questo Paese assistiamo ad una epidemia di dipendenza da eroina, da oppiacei: El Chapo è dietro le sbarre, è lì che deve rimanere».
A quanto pare El Chapo vorrebbe far girare un film sulla sua vita. Nel corso dell’intervista, ha anche aggiunto che alcuni suoi ingegneri si sono recati per mesi in Germania, per capire come progettare un tunnel che permettesse a El Chapo di evadere (cosa che ha fatto a luglio 2015, dopo il secondo arresto nel 2014). Non solo: il boss si è vantato di possedere numerosi aerei, sottomarini, navi e camion. El Chapo ha dichiarato nell’intervista di essere un trafficante di droga dall’età di 15 anni. Ha specificato che l’attività costituiva una delle poche fonti di reddito per chi era cresciuto nello stato di Sinaloa.
El Chapo è a capo del Cartello di Sinaloa: nel ’93 era riuscito a sfuggire a un agguato da parte del Cartello di Tijuana. Nello stesso anno, venne scoperto un tunnel sotterraneo che collegava il Messico con gli Stati Uniti, utilizzato dagli uomini di El Chapo per il traffico di cocaina.
Il primo arresto del boss è nel giugno del ’93. Dopo aver corrotto delle guardie, l’uomo evade dalla prigione di Guadalajara. Dopo la fuga, El Chapo consolidò il suo potere, sostituendo di fatto i trafficanti colombiani in Messico e diventando un potentissimo signore della droga, capace di controllare il traffico di cocaina dal Messico agli States (si dice che El Chapo sia il più influente narcotrafficante del mondo).
 

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