Si chiama “La marcia delle donne e degli uomini scalzi”, ed è un evento organizzato per domani, venerdì 11 settembre, al Lido di Venezia , in Piazza Santa Maria Elisabetta, alle ore 17. Di cosa si tratta? È fondamentalmente un gesto di solidarietà nei confronti dei migranti, di tutti coloro che, in queste ore, sono in fuga da povertà e guerre.
Leggiamo nel Manifesto della marcia: «È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa.
Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21° secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle».
E ancora: «Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.
Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d’Italia e d’Europa».
Tra i firmatari della marcia, anche Marco Bellocchio, Elio Germano, Gad Lerner, Valerio Mastandrea, Marco Paolini, Roberto Saviano, Toni Servillo, Jasmine Trinca, Ascanio Celestini, Fiorella Mannoia, Amnesty International Italia, Emergency, Terres des hommes, Mani tese e Medici senza frontiere.