Roger Waters ci va giù duro su industria musicale e Pink Floyd. In un’intervista al Times, il musicista inglese se la prende con il music-biz, composto da «una ciurma di pirati e ladri» che rubano «ogni fottuto centesimo che è possibile guadagnare», e con gli ex compagni di band, chiudendo definitivamente la porta ad una reunion.
«Mi sento enormemente privilegiato a essere nato nel 1943 e non nel 1983 – spiega Waters -. Sono contento di esserci stato quando c’era davvero un’industria musicale e Silicon Valley non si era ancora impadronita di tutto». A quel tempo, racconta il musicista, «potevi ancora campare scrivendo e incidendo canzoni, e poi suonandole dal vivo per la gente».
I Pink Floyd festeggiano i 50 anni dalla nascita, ma Waters non sembra granchè propenso alle celebrazioni. «Una reunion è fuori discussione. La vita diventa sempre pià breve mano a mano che ti avvicini alla sua fine e il tempo diventa sempre più prezioso, secondo me dovrebbe essere interamente dedicato alle cose che vuoi fare. Non ci si può guardare indietro».
Waters non è stato coinvolto nelle registrazioni dell’ultimo disco della band, The endless river: già qualche mese fa, con un comunicato ufficiale, non aveva mancato di far sentire la propria voce polemica sulla vicenda. Di recente, il batterista Nick Mason era ritornato sull’uscita di Waters dal gruppo nel 1985 paragonandola alla morte di Stalin.
Waters è concentrato attualmente sui suoi progetti solisti: il 24 luglio tornerà nei negozi in un’edizione rimasterizzata Amused to death (1992), terzo album solista. La copertina e l’artwork sono stati curati da Sean Evans, direttore creativo del tour The Wall Live e dell’omonimo film. Amused to death – 2015 edition sarà disponibile nei formati CD, CD/Blu-ray, Hi-res digital download, 2LP da 200 grammi e Edizione Limitata in 2LP picture disc vinyl.