Phil Rudd si dichiara colpevole di minacce di morte

La storia risale allo scorso anno, quando il batterista degli AC/DC, Phil Rudd, era stato accusato di aver assoldato un killer per uccidere due persone. Secondo i magistrati australiani, poi, il fatto non era vero, anche se Rudd era, nel frattempo, finito nuovamente nei guai per possesso di droga (metanfetamina e marijuana) e per minacce di morte, con il rischio di finire in galera per sette anni.

A quanto pare, una delle potenziali vittime di Rudd era un 46enne istruttuore di arti marziali: Rudd non avrebbe assoldato un killer per farlo fuori, ma l’avrebbe comunque minacciato di morte. Secondo il Daily Mail, il motivo sarebbe da ricercare proprio nella cessione degli stupefacenti. L’uomo che all’inizio era stato identificato come il killer, invece, sembra sia stato assunto da Rudd come guardia del corpo a seguito di una contestazione nel pagamento della prestazione di una escort.

Ora, Rudd si è dichiarato colpevole in Nuova Zelanda circa le accuse di minacce e possesso di stupefacenti. Il musicista è stato rilasciato su cauzione e il suo avvocato starebbe cercando una soluzione per evitargli il carcere: secondo una legge neozelandese, infatti, un giudice può anche non tener conto dell’ammissione di colpevolezza di un imputato, se una eventuale condanna può avere delle conseguenze più pesanti della gravità di un reato.

Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi. Una nuova udienza è stata fissata per giugno.

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