Carlo Verdone contro i remake

«Tanti colleghi prendono commedie argentine o spagnole e le rifanno. Sarebbe il caso di essere noi gli autori delle nostre commedie, sembra quasi che non riusciamo a leggere la realtà, la fragilità, i tic, nostri e del Paese» (fonte ANSA). Queste sono state le parole di Carlo Verdone al Festival del cinema europeo a Lecce, dove Più buio di mezzanotte di Sebastiano Riso ha ricevuto il Premio Mario Verdone, intitolato al critico cinematografico italiano, padre di Carlo (piccola curiosità: Mario Verdone era docente di storia del cinema alla Sapienza a Roma; Carlo, che si laureò in quell’ateneo, dovette sostenere l’esame due volte, perché la prima venne bocciato proprio dal genitore).

Parole, quelle di Verdone, che potrebbero essere applicate anche all’attuale industria hollywoodiana, i cui remake in cantiere sono ormai piuttosto numerosi (senza contare i remake di serie tv scandinave, il più delle volte con risultati qualitativi piuttosto discutibili).

Concentrandoci un momento su Più buio di mezzanotte, si tratta di una sfida (vinta) di Riso, che inizialmente non incontrò in Italia gli aiuti necessari per realizzare il suo film. La trama dell’opera è ispirata a una storia vera, raccontata al regista da Davide Cordova, in arte Fuxia, che a Roma cercava di racimolare qualche soldo esibendosi come drag queen, dopo essere stato cacciato di casa a quattordici anni dal padre. Un genitore totalmente incapace di accettare la natura del figlio, tanto da sottoporlo alle cure di psicologi e medici, facendolo imbottire di ormoni.

Insomma, un progetto bello tosto, in cui Riso ha investito i suoi soldi e il suo tempo, cercando il suo protagonista tra novemila candidati e trovandolo in un liceo di Palermo. Nel cast Micaela Ramazzotti, Davide Capone, Vincenzo Amato, Pippo Delbono, Lucia Sardo. Di seguito, il trailer (il film è stato distribuito nelle sale a maggio 2014):

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