Il ritorno del Re

Peter Jackson – Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re

Terzo e ultimo capitolo dopo La compagnia dell’anello e Le due torri, Il ritorno del re chiude la trilogia de Il signore degli anelli e lo fa in grande: 11 Oscar nel 2004, tra cui quelli per il miglior film e il miglior regista (Peter Jackson). Si conclude l’epica battaglia fra Bene e Male, tra le forze oscure di Sauron e la Compagnia composta dai quattro hobbit della Contea, l’elfo Legolas, il nano Gimli e Aragorn, ultimo discendente di Isildur ed erede del trono di Gondor (manca all’appello Boromir, le cui sorti sono state decise ne La compagnia dell’anello).

Il ritorno del re si apre con un riferimento al passato di Gollum, in origine Sméagol. Prima di diventare Gollum, infatti, il personaggio era un hobbit proprio come Frodo Baggins: scopriamo come l’anello lo abbia corrotto e trasformato, relegandolo a vivere nelle profondità della terra. Dopodiché si torna alla storia presente, quella lasciata in sospeso ne Le due torri: buona parte dell’azione si svolge a Gondor, dove il sovrintendente (padre di Boromir e Faramir) ha ormai perso il lume della ragione e si rifiuta di organizzare il suo esercito contro Sauron. Nel frattempo, Frodo e Sam sono ormai vicini a Mordor, dove è situato il Monte Fato, il vulcano in cui l’anello dovrà essere gettato. Il futuro è nelle loro mani, ma che la missione avrà un esito positivo non è certo. Non solo ci sono mille ostacoli da affrontare e superare: l’anello comincia ad esercitare la sua influenza malvagia anche su Frodo…

La trama è complessa e articolata, come per i due precedenti capitoli, ma Jackson ha saputo destreggiarsi egregiamente nell’enorme mole di avventure e personaggi proposti nel libro di Tolkien. Forse ci si dilunga un po’ troppo nella parte finale, ma i conoscitori dell’universo di Arda sanno bene che quell’epilogo era necessario per capire il destino della Compagnia. Esistono anche delle appendici de Il signore degli anelli, che illustrano un po’ quanto accade nella Quarta Era ai personaggi superstiti: dopo l’azione contro Sauron, infatti, diverse sorti toccheranno ai componenti del gruppo, in particolare a Frodo, il portatore dell’Anello, a cui spetterà il compito di chiudere la Terza Era della Terra di Mezzo.

In sostanza, Il ritorno del re regala allo spettatore le stesse forti emozioni già sperimentate nei due film precedenti. L’incursione nel mondo di Tolkien sarà apprezzata sia da tutti coloro che non hanno letto i libri sia da chi non ha una particolare predilezione per il fantasy: l’intera trilogia del Signore degli anelli è una pietra miliare nella Storia del cinema, assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.

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